2025-12-11-Assemblea Generale – Resoconto MOLTO Sintetico
Presenti 26 compagne.
Odg: programmazione delle attività dell’AdoC per il 2026.
Ruolo ADoC nel partito per la crescita qualitativa e quantitativa delle donne /uno spazio aperto per le
compagne sulla base dell’ascolto reciproco e dell’assunzione di responsabilità di tutte e di ciascuna.
ADoC è uno spazio di riflessione, confronto, proposte, non è una lobby, ma libera discussione.
Le finalità ADoC sono ribadite
- nelle tesi congressuali (https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/terzo-congresso-nazionale/#documento)
- e nello Statuto art.7-bis https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/statuto/
È in campo la riflessione sui rapporti tra Dipartimento Politiche di Genere e A.Do.C., che hanno due ruoli
distinti.
Programmazione delle attività = cosa potremmo fare sulla base delle esigenze delle compagne?
Accenni/spunti di attività che potremmo fare nel 2026, ripresi dalle partecipanti.
Vengono indicate idee, proposte, temi per la programmazione 2026. - Prendere contatti con altre compagne dei partiti comunisti europei
- Rivedere il documento iniziale dell’ADoC e attualizzarlo
- Tributo delle donne comuniste alla teoria marxista
- Rapporto tra intersezionalità e marxismo
- Cosa significa essere femminista marxista = c’è un maschilismo di ritorno che si può ritrovare anche nei
compagni - Ruolo delle donne nella costruzione del socialismo
- Riattraversare tutti i temi/problemi/ con i due sguardi di genere sul mondo.
- Portare le donne al centro del flusso delle decisioni e azioni
- Progetto “Sulle orme delle donne comuniste” o “Donne Comuniste fuori dall’ombra”
- Biografie delle donne comuniste, cosa ci rimane del loro pensiero
- Comunicazione esterna, come possiamo organizzarci per una comunicazione efficace?
- Convegno in presenza collegato alla conferenza di organizzazione o ad un comitato politico
- Riottosità delle donne a partecipare alla vita politica, quali soluzioni?
- Problema di partecipazione delle compagne alla vita del partito = Donna e politica, bilanciare questa
rappresentanza - Allargare la partecipazione delle compagne e delle donne alla vita politica attraverso la cultura e la
formazione - Importanza del linguaggio di genere, anche per non respingere/allontanare le compagne dalla
partecipazione - Il rapporto tra compagne e compagni nel partito, studiare alcune azioni specifiche
- Alcune compagne ritengono inutile partecipare all’ADoC perché ritengono che non vi sia problema di
genere, come avvicinarle? - Strutturare ambulatori sociali, per dare una mano, ma come? Con specialisti sanitari volontari e
appoggio di istituzioni locali - Donne nel mondo del lavoro
- Stare nell’educazione, formazione anche delle nuove generazioni, soprattutto bambine e ragazze
- ADoC uno spazio che ci dà forza per raggiungere gli obiettivi che ci poniamo
- Molte donne al potere sono maschiliste, individualiste, le cosiddette api regina = c’è uno studio che
chiarisce - Diffusione delle informazioni nei media = sappiamo quanto i media influiscono (in negativo) nella
percezione dei processi attuali. Come e cosa fare?
Esperienze e quesiti - Viene posto il problema del divieto di partecipazione dei/delle componenti del collegio di garanzia al
Comitato centrale e nelle segreterie provinciali. - Tema della pace = pace-donne, donne-pace
- Attività culturali tipo Cineforum
- Libro Donne comuniste nell’Italia del Novecento. Partito, società, identità di genere (a cura di
Fiammetta Balestracci, Università di Torino) - Prima casa internazionale a Perugia spinta da Sindaca di rifondazione
- Carovana della salute in rete con sanitari volontari in rete con Avis
- Evento su donne e lavoro con il dipartimento nazionale lavoro
Intervento scritto di Maria Carla Baroni
RUOLO DONNE PER UNA MODERNA SOCIETA’ SOCIALISTA
Questi sono solo primi spunti di ragionamento, dati anche i pochi minuti a disposizione.
Il PCI si pone nella prospettiva di costruire una moderna società socialista, in quanto non può darsi
un passaggio diretto da una società capitalista a una società comunista, senza una fase transitoria,
come dimostrano le esperienze sia passate (URSS) sia in corso: Repubblica Popolare Cinese,
Repubblica di Cuba, tutte germinate in società contadine con strutture di potere poco più che
feudali.
Parliamo di “moderna” società socialista in cui l’aggettivo “moderna” sta a indicare che l’odierna
società italiana, e occidentale più in generale, fa parte di una sistema capitalistico detto
postindustriale, finanziarizzato, ipertecnologico, transnazionale, in cui i veri centri di potere sono
ormai da tempo i centri di potere finanziario e di propulsione tecnologica.
La produzione industriale capitalista continua ad avere la sua importanza e incidenza per
l’organizzazione materiale della vita e per i condizionamenti negativi impressi al territorio,
all’ambiente, al clima e alla salute e le sue modalità di funzionamento e la sua terminologia
(indicatrice di obiettivi non neutri) sono state estese da molti decenni all’attività primaria
(l’agricoltura) e, da tempo, si tende a estenderle anche ai grandi sistemi di servizi pubblici
fondamentali (approvvigionamento idrico, scuola, sanità).
Come potremmo definire una moderna società socialista perseguibile qui e a partire da adesso? Il
socialismo è stato teorizzato in molti modi a seconda delle epoche storiche e a seconda dei Paesi.
Possiamo ispirarci, mutatis mutandis, al socialismo con caratteristiche cinesi? all’esperienza
cubana, fondamentale soprattutto per la gratuità e l’altissimo livello dei servizi pubblici
(salute/sanità a partire dalla prevenzione e istruzione fino allo stadio universitario)? Estensione a
tutti e a tutte, qualità e gratuità dei servizi pubblici fondamentali dovrebbero assolutamente
caratterizzare una moderna società socialista.
Occorrono anche:pianificazione territoriale/ambientale pubblica e programmazione economica
pubblica intrecciate; copianificazione territoriale/ambientale partecipata; conversione ecologica di
agricoltura, industria e distribuzione commerciale; controllo sociale delle tecnologie (ricerca e
applicazioni), che sono oppressive, sessiste e abiliste.
In ogni caso, ormai in pieno secolo XXI, è indispensabile arrivare a una definizione di massima e a
prospettive di azione politica e culturale partendo dal ruolo delle donne – la metà del genere
umano – nell’odierna società capitalistico/patriarcale e dalle analisi, dalle elaborazioni, dalle
proposte, dalle pratiche dei movimenti delle donne che dalla seconda metà del secolo scorso
innervano le società attuali in tutti i continenti.
Occorre che il genere femminile ritrovi in pieno e riesca a far vivere in ogni luogo del pianeta la sua
forza generativa, creativa, materna in senso ampio, non solo biologico, ma culturale e sociale,
ripensando alle origini della storia umana, prima che venisse inventata la scrittura: epoche chiamate
sprezzantemente “preistoria”, in cui la cultura maschile dominante ritiene che il genere umano
vivesse a uno stadio pressochè selvaggio, in cui – però – in tutti i contenenti esistevano società
matriarcali comuniste, equalitarie, pacifiche. Esattamente la prospettiva che si pone il PCI e che si
pongono altri partiti comunisti nel mondo.
Non è sufficiente porsi la questione delle classi sociali, di come agire il conflitto tra lavoro e
capitale nella prospettiva della società senza classi: conflitto da intrecciare comunque alle lotte rese
indispensabili dalla contraddizione capitale-natura. E’ evidente che la composizione attuale delle
classi sociali in Italia vada studiata e tenuta in considerazione.
Ma è ugualmente evidente che occorre porsi la questione dei due generi, in cui il genere maschile è
il plurimillenario oppressore e il genere femminile il plurimillenario oppresso. Alcuni movimenti
misti e delle donne pongono con forza la specificità delle persone transessuali e transgender, stimate
nello 0,6% della popolazione mondiale. I diritti di tali persone (esistite ed esistenti in tutti i tipi di
società) vanno assicurati in qualunque società che voglia dirsi minimamente civile, ma non
costituiscono un elemento, un fondamento strutturale dell’umanità e della storia umana come è
l’esistenza dei due generi, con le loro caratteristiche specifiche: biologiche, storiche, sociali,
culturali, politiche.
Analizzare la condizione femminile nelle esperienze in corso: Cina e Cuba (nell’Assemblea
nazionale di Cuba le donne sono il 52% dei componenti).
In ogni caso una moderna società socialista deve essere compiutamente laica. Libertà di religione ,
ma nessun privilegio né sostegno pubblico in nessun campo e in nessuna forma alle confessioni
religiose.
Per attaccare il capitalismo/ patriarcato occorre rafforzare, estendere, unificare le lotte delle donne
di ogni forma della politica anticapitalista per la propria liberazione, che porta con sé la liberazione
dell’intero genere umano, anche degli uomini, dalle caratteristiche e dagli effetti deteriori del
capitalismo.
Liberazione come completa ed effettiva libertà di scelta sul proprio corpo e sulla propria sessualità e
maternità; liberazione dalle varie forme di violenza di genere; liberazione dallo sfruttamento
capitalistico del proprio lavoro; liberazione dalla guerra, che è figlia ed espressione estrema del
capitalismo e del patriarcato.
Per costruire una moderna società socialista, parallelamente alla propria liberazione le donne
devono ottenere la parità sostanziale nel governo del mondo a ogni livello, il 50 e 50% ovunque si
decide, dai livelli locali e statali alle aggregazioni sovranazionali / sovrastatali alla futura
Federazione della Terra, mantenendo in tali incarichi obiettivi e comportamenti da donne in
continua relazione con i movimenti sociali.
Per che fare? Per far vivere la propria visione del mondo, per introdurre ovunque nel mondo, al
posto della competizione, delle disuguaglianze di salute, istruzione e reddito, delle esclusioni,
dell’incuria di tutto ciò che non produce direttamente e immediatamente profitto, delle varie forme
di predazione e di distruzione la rivoluzione della cura, del prendersi cura: delle persone, delle
aggregazioni umane, di tutti gli esseri viventi, della natura e del pianeta di cui, come esseri umani,
siamo parte.
In conclusione una moderna società socialista non può che essere ecosocialista e femminista.













