Dal 26 al 29 maggio 2018 – a 40 anni dalla legge – si sono tenute manifestazioni a difesa della legge 194 e per protestare contro gli obiettori di coscienza che impediscono alle donne di esercitare un loro diritto.
«Esiste una legge, la 194 del 1978, che ha ridotto il numero delle interruzioni di gravidanza e il numero delle morti delle donne per aborto clandestino – spiegano al banchetto di Piazza della Repubblica a Jesi evidenziando come stavano le cose per le donne prima di questa legge – Prima della 194 l’aborto era considerato in Italia un reato. Provocare l’aborto di una donna consenziente era punito con la reclusione, comminati all’esecutore dell’aborto che alla donna stessa». Le pene previste potevano essere ridotte se l’aborto era commesso «per salvare l’onore proprio o di un congiunto. È per la salute e la libertà delle donne che nel 1978 si è arrivati a questa legge che siamo qui a difendere».
Bologna, 40 anni dalla 194