Dichiarazione di K.K Taysaev, Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa
da kprf.ru
Traduzione dal russo di Mauro Gemma per Marx21.it
“Oggi il mio amico Aleksandr Vladimirovich Zakharchenko è scomparso. Era alla guida della difesa del mondo russo nel Donbass, dei diritti delle persone alla libera espressione della propria volontà, alla comunicazione nella lingua madre, il russo. Come capo eletto della Repubblica Popolare di Donetsk ha continuato a difendere gli interessi del popolo sia sul fronte con le armi in mano, che al tavolo dei negoziati”.
Alexander Vladimirovich era una persona semplice e aperta, che si augurava sinceramente pace e prosperità per il popolo del Donbass. Aveva guidato la creazione della Repubblica Popolare di Donetsk, la formazione delle sue forze armate, l’unificazione delle unità di autodifesa e la creazione delle istituzioni del potere statale. In breve tempo è stato in grado di ripristinare l’economia, l’industria, ha iniziato a pagare gli arretrati in termini di salari, prestazioni sociali e pensioni. Nella Repubblica è stata garantita la sicurezza alimentare. Tutto ciò è avvenuto sullo sfondo del blocco totale da parte delle autorità ucraine, che in tal modo intendono convincere il popolo del Donbass a rinunciare ai propri valori, attraverso la destabilizzazione della situazione nella regione e il genocidio della popolazione.
Mi è capitato di conoscerlo e diventargli amico quando il Donbass si è trovato in un momento molto difficile, quando la giunta di Kiev ha scatenato una guerra di annientamento contro i civili. E Sasha è diventato un leader universalmente riconosciuto, attorno al quale si sono uniti tutti quelli che si sono armati per difendere la propria terra natia. Oggi non è rimasto più nessuno di questi uomini: non c’è più Motorola, non c’è più Givi, non c’è più Mozgovoy. Ora è toccato a Zakharchenko. Questi uomini sono morti per proteggere il mondo russo. Per mano delle autorità di Kiev, del loro terrorismo di stato. Costoro non nascondono nemmeno più di essere stati loro. Questo crimine disumano è stato commesso mentre si celebrava il funerale per la scomparsa di Joseph Kobzon, originario del Donbass,. Le autorità fasciste in Ucraina ne hanno approfittato e hanno organizzato l’attentato terroristico, ancora una volta volendo sottolineare il loro rifiuto di fare i conti con l’opinione degli abitanti delle repubbliche. Questi figuri senza umanità non lo hanno affrontato faccia a faccia, come invece faceva Sasha in prima linea, difendendo la sua patria, ma colpendolo furtivamente, pugnalandolo alla schiena, quando nessuno se lo aspettava. Ma sono sicuro che i responsabili saranno puniti.
Il suo ricordo sarà eterno.
K.K. Taysaev
Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa
Primo Vice Presidente del Comitato Centrale dell’Unione dei Partiti Comunisti-PCUS
Membro della Commissione per gli affari della CSI, l’integrazione eurasiatica e le relazioni con i connazionali
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