In Irlanda un uomo è stato assolto dall’accusa di stupro perché la vittima indossava un tanga

Pubblico questo articolo perché mi sconcerta ulteriormente che Elizabeth O’Connell avvocato del violentatore sia una donna! Probabilmente indossa la cintura di castità al posto delle mutande!

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Una parlamentare si è presentata in aula sventolando delle mutandine di pizzo. Le utenti di Twitter l’hanno emulata postando le loro foto con l’hashtag #ThisIsNotContent.

 

Il Medioevo è dietro l’angolo. E ha trovato la sua massima espressione in un Paese all’apparenza civile come l’Irlanda, che ha dimostrato come sia possibile portarsi ancora dietro strascichi di una cultura maschilista e bigotta, a discapito delle libertà civili e dei diritti delle donne. Risale al 6 novembre 2018 l’assoluzione di un uomo di 27 anni di Cork accusato di aver violentato una ragazza di 17 anni.Per convincere la giuria a scagionare l’uomo, il suo avvocato Elizabeth O’Connell, ha mostrato in aula gli slip che la vittima portava al momento dello stupro affermando: «Guardate il modo in cui era vestita, indossava un tanga con la parte anteriore in pizzo». 
In un attimo il rovesciamento di posizioni e, a ritrovarsi sul banco degli imputati, è stata la giovane, colpevole di aver provocato il violentatore a causa della biancheria intima troppo sexy che, ricordiamo, era sotto ai vestiti. Un fatto che riporta alla luce lo stereotipo assai diffuso del «se l’è cercata» così duro a morire.

Il caso è arrivato in Parlamento

Di grande impatto è stata la reazione della deputata del Parlamento irlandese Ruth Coppinger. La donna si è presentata in aula per manifestare contro la sentenza di non colpevolezza dello stupratore estraendo dalla manica della giacca un tanga di pizzo blu che ha cominciato a sventolare davanti ai colleghi. «Perché non è stato fatto ancora nulla per fermare i soliti stereotipi sugli stupri durante i processi? Come pensa di agire il governo sulle possibili future vittime?» ha chiosato lei, sottolineando come le donne irlandesi siano stanche di essere addirittura «incolpate durante i procedimenti giudiziari in cui si parla di violenze subite». Subito dopo la comparsa della mutanda in mano alla parlamentare, le telecamere hanno smesso di inquadrare il suo intervento.

La protesta del tanga

Tantissime però sono state le donne irlandesi che hanno emulato il suo gesto, via Twitter, dando vita a quella che i media hanno ribattezzato «la protesta dei tanga», a dimostrazione che portare un perizoma di pizzo non è così scandaloso come affermato in tribunale. Sotto l’hashtag #ThisIsNotConsent, le utenti del popolare social network hanno postato fotografie della loro biancheria intima in tutte le forme, colori e materiali per dire basta all’abitudine di incolpare le vittime di molestie per la scelta del loro guardaroba.

La marcia in città

In diverse città del Paese si sono tenute proteste di piazza: a Cork, dove si è svolto il processo, per esempio, 200 persone hanno marciato fino al tribunale, dove hanno deposto mutandine sulla scalinata. Un aperto attacco ai giudici del Paese e ai loro stereotipi.

 

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