La rivolta palestinese

di Bassam Saleh

Quello che sta succedendo in Palestina, non è un evento passeggero o una reazione al tentativo di evacuare il quartiere di Sheikh Jarrah: quest’ultima è stata la scintilla che ha acceso una rivolta palestinese globale che nessuno si aspettava e non è stata orchestrata da un parte specifica.È la rivolta del nostro popolo a Gerusalemme contro la giudaizzazione, l’annessione e la profanazione di Al-Aqsa, e i tentativi di convertirla in un luogo di culto ebraico.E la rivolta di Gaza e le organizzazioni di resistenza contro l’embargo e contro il piano per separarla dal resto della Palestina.E’ la rivolta del nostro popolo in Cisgiordania contro l’occupazione, gli insediamenti, la giudaizzazione, la confisca delle terre e l’umiliazione quotidiana ai posti di blocco.

È la rivolta della nostra gente in patria, dal Negev alla Galilea, Giaffa e Lod, ogni città e villaggio contro la discriminazione razziale, l’emarginazione, l’umiliazione, la confisca della terra, la distorsione dell’identità nazionale e la diffusione della sedizione e della criminalità organizzata.

È una ribellione nazionale per tutti i palestinesi contro un’entità coloniale di insediamento e coloni terroristi.È la rivolta di un popolo musulmano in difesa del sacro, anche se non riguarda solo loro, ma riguarda 2 miliardi di musulmani.È la rivolta del popolo arabo in difesa di una nazione araba i cui regimi hanno abbandonato il loro dovere nazionale e legale nei confronti della Palestina dopo aver perso la Palestina con le loro fallimentare guerre.È la ribellione del popolo Jabbarin “giganti”, come descritto dal leader Abu Ammar.

È una rivoluzione popolare, di cui hanno detto di aver venduto la loro terra e di essersi arresi alla realtà dell’occupazione e di essere stati corrotti dai soldi dei paesi donatori.

E’ una rivolta dell’accumulo delle lotte dei prigionieri, delle sofferenze dei profughi, della privazione dei diritti.È il grande resistente popolo palestinese.

Gerusalemme resiste, Gaza sotto bombardamento dall’aviazione sionista, 20 martiri di cui 9 bambini uno di 4 anni, e 65 feritiPrimo: Jabalia Al-Balad18.41 Una granata lanciata da un razzo è caduta in una piazza dietro la Moschea Al-Omari, uccidendo 5 persone.18.41 Una granata è caduta sulla casa di Hussein Ahmad Misbah Abdul Nabi nel quartiere di Al-Jaran, e lì non ci sono stati feriti.19.23 Il nemico prende di mira con un missile da ricognizione la Terra di Al-Kashef, a est di Jabalia Al-Balad, e la terra appartiene al cittadino / Saber Suleiman.Citizen / Saber Suleiman e suo figlio MuhammadNomi dei martiri del massacro di Jabalia1- Sciabola Ibrahim Suleiman2. Zakaria Ziad Alloush3. Muhammad Mahmoud Obaid4- Nabil al-Nu’man Dardona5 Muhammad Saber Suleiman6. Raed Al-Abd Zaki Abu Warda7. Ismat Shaban Al-Zein8- Moussa Khalil Al-Zein9. Bashir Muhammad AlloushSecondo: zona di Beit Hanoun18.20 La casa di Arafat Atallah Al-Masry è stata presa di mira.Inoltre e allo stesso tempo18.20 Targeting contro la casa di Ibrahim Atallah Al-MasryI due attacchi hanno provocato 8 martiri e diversi feriti.18:30 Una granata è stata sparata sulla casa del cittadino Hussam Ali Naseer, situata dietro la moschea Abu Bakr, ferendo un certo numero di residenti della casa.18.35 Una moto è stata presa di mira nei pressi della moschea di Al-Taqwa, e il martire Muhammad Naseer e il martire Muhammad Fayyad sono stati uccisi.

I nomi dei martiri del massacro di Beit Hanoun //1. Muhammad Abdullah Zaidan Fayyad2- Ibrahim Youssef Atallah Al-Masry3. Muhammad Ali Muhammad Naseer4. Ahmed Muhammad Atallah Al-Masry5. Marwan Youssef Atallah Al-Masry6. Rahaf Muhammad Atallah Al-Masry7. Ibrahim Youssef Atallah Al-Masry8- Yazan Sultan Atallah Al-MasryI Martiri di Beit Hanoun //1- Othman Issa Othman Al-Masry2. Israa Rafiq Fayek Al-Masry3. Nabil Muhammad Hani Shabat4. Hani Mohamed Hani Shabat5. Jamil Muhammad Hani Shabat6. Hossam Ali Mahmoud Naseer7 Mahmoud Hussam Ali Naseer8- Ghassan Muhammad Atallah Al-

QUANDO L’OMERTÀ DELLA STAMPA ITALIANA SU ISRAELE OFFENDE IL DIRITTI DI ESSERE INFORMATI.

Un comunicato di Luisa Morgantini rende evidente questo vergogna.

“Ai direttori, giornalisti, corrispondenti, ai responsabili esteri dei nostri media italianiUn giornalismo serio fa ricerca di verità e scende da cavallo!Vorrete perdonarmi se solo ieri vi ho inviato una lettera, per denunciare il fatto che quasi tutti i media, tranne qualche lodevole eccezione come il Manifesto , non davano risalto o notizia dei gravi avvenimenti che si stanno protraendo dal 13 aprile a Gerusalemme Est Oggi ve ne scrivo un’altra, prometto che non diventerò un assidua scrittrice di lettere aperte rivolte ai media italiani per sollecitare un giornalismo di ricerca di verità . Mi fermerò qui, ma vi pregherei però di leggere questa mia e in qualche modo di rispondere alle affermazioni e interrogativi che vi sono contenuti.Oggi vedo che i media ed anche ieri le tv hanno dato notizia dei feriti negli scontri a Gerusalemme Est.Nessuno riporta però ciò che le Nazioni, Unite, l’Unione Europea e il nostro governo continuano a denunciare Israele per la violazione della legalità internazionale ed a ribadire che Gerusalemme Est è occupata militarmente da Israele fin dal Giugno 1967 e che dovrebbe essere una città condivisa per due popoli e due stati. Ma Gerusalemme continua ad essere militarmente occupata ed i palestinesi di Gerusalemme non hanno un passaporto, sono considerati residenti temporanei nelle loro case, non vengono concessi permessi loro permessi di costruire nuove case, da anni vengono scacciati e deportati. Basterebbe che i giornalisti e i corrispondenti leggessero i documenti Onu dell’ Ocha o guardassero i video e le denuncie delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani israeliani da BetSelem, a Ir Amin ad Hamoked, che parlano del sistema di apartheid instaurato da Israele. Naturalmente lo affermano e soprattutto lo vivono sulla loro pelle i palestinesi e le loro organizzazioni per i diritti umani.Nelle corrispondenze da Gerusalemme si parla della protesta dei palestinesi per “case contese”, nei documenti e nella realtà le case dalle quali le famiglie palestinesi sono state evacuate o che stanno per essere evacuati d a Sheik Jarrah sono di loro proprietà. Erano state costruite dall’ Unrwa per i profughi palestinesi che si sono riversati su Gerusalemme Est dopo che erano stati cacciati da quella che fino al 14 maggio 1948, data della fondazione dello Stato d’Israele, si chiamava Palestina.La rivolta di Sheik Jarrah è una rivolta contro l’occupazione militare israeliana, è una rivolta non solo per non essere cacciati dalle loro case ma per riuscire ad essere liberi cittadini nella loro terra e non ospiti che possono essere cacciati ad ogni momento, e scalda l’anima sapere che giovani e non giovani israeliani a Sheik Jarrah, sono al fianco dei palestinesi per dire no all’occupazione e ai coloni . Perchè non raccontate chi sono i coloni? Delle loro aggressioni quotidiane contro le persone, le case, le greggi, gli alberi, del furto di terra, acqua risorse in tutta la Cisgiordania, eppure le notizie ci sono , sono su tutti i social e nei documenti ufficiali delle Nazioni Unite.Perchè non dite che nel parlamento israeliano sono entrati estremisti fondamentalisti che sostengono che i palestinesi devono essere tutti cacciati per far posto alla grande Israele.Perchè non raccontate degli arresti e abusi dei minori, delle migliaia di palestinesi incarcerati, della pratica della detenzione amministrativaPerchè non trasmettete le immagini della violenza dei soldati contro pacifici manifestanti o delle incursioni notturne nelle casePerchè non mostrate film e documentari di registi palestinesi ma anche israeliani e internazionali Potrei continuare all’infinito sulle ingiustizie subite dai palestinesi.Ma certamente sapete tutto questo e allora perchè non ne parlate e vi rendete complici delle violazioni della legalità internazionale e dei diritti umani commessi da parte dello Stato Israeliano?

Luisa Morgantini già Vice Presidente Parlamento EuropeoPresidente AssopacePalestina

PALESTINA: L’ ULTIMA TAPPA DI PULIZIA ETNICA

di Dario Ortolano

Gli scontri in atto, da giorni a Gerusalemme e nella striscia di Gaza, nascono dalla decisione delle autorità israeliane, di assegnare a coloni israeliani, le case abitate, da lunghissimo tempo da residenti arabi, a Gerusalemme est, come ultimo atto di ” pulizia etnica ” e persecuzione nei confronti della popolazione residente, per sancire definitivamente il ruolo di Gerusalemme come ” capitale di Israele “, come sancito, di concerto, dall’imperialismo USA, nel periodo della presidenza Trump, e dal sionismo israeliano.Naturalmente la decisione, di questi ultimi giorni, come quelle precedenti che andavano nella stessa direzione, hanno suscitato la reazione e la protesta della popolazione palestinese, che rivendica, giustamente, il diritto di vivere liberamente e senza persecuzioni, sul territorio e nelle case da essa abitate.Da parte dei comunisti, va, dunque, al popolo palestinese la più viva e profonda solidarietà internazionalista, per la lotta che esso conduce, da lunghi decenni, contro l’imperialismo USA ed il sionismo israeliano, per la propria libertà, sovranità ed indipendenza nazionale. Oggi, come sempre, quindi:PALESTINA LIBERA, UNITA, DEMOCRATICA ED INDIPENDENTE

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