Ora e sempre resistenza!

L’antifascismo oggi: Stop armi alla Ucraina di Zelensky!

di Dario Ortolano

Oggi è il 25 aprile, data storica per l’Italia, emblema della vittoria, dell’antifascismo, con l’Insurrezione nazionale che liberò il Paese, dalla occupazione nazifascista, e la conquista della libertà e democrazia, a cui i comunisti diedero il contributo del 90% dei caduti in combattimento.Proprio perciò, sentiamo solidamente ed eternamente ” nostri ” gli obbiettivi ed i valori che animarono la Resistenza antifascista e la sua vittoria contro la tirannide ed un regime politico e sociale che aveva espresso, per più di vent’anni, gli interessi ” della parte più reazionaria della borghesia italiana ed internazionale ” come ebbe modo di sottolineare l’Internazionale comunista, in un suo storico documento. Mai come oggi, e particolarmente nel nostro Paese, le parole libertà, democrazia e sovranità, vanno assumendo, anche se non da oggi, un valore ed un significato profondamente diverso, da quello per cui combatterono e morirono i partigiani contro il nazifascismo. Oggi, il nostro Paese è governato da una coalizione politica che ha, nel suo Premier, l’esponente di un partito che affonda le proprie radici nel fascismo storico ed attuale, che non perde occasione di compiere le più spudorate e false operazioni di revisionismo storico e politico, come nel caso delle Fosse Ardeatine, ma in molte altre occasioni, e che, sull’onda di un retaggio che caratterizza la politica italiana, da molti decenni, a prescindere dai governi che si sono succeduti, di centrodestra o di centrosinistra, snatura il significato profondo delle parole che animarono la Resistenza, chiamando lotta per la libertà e la democrazia, il sostegno a tutte le imprese piratesche e guerrafondaie dell’imperialismo USA ed UE, dalla guerra contro la Jugoslavia, all’invasione dell’ Afganistan e dell’Iraq, per passare alla aggressione alla Libia ed alla Siria, fino a trasformare, da anni ormai, l’Ucraina in una piattaforma di aggressione avanzata e permanente contro la libertà, sovranità ed indipendenza nazionale della Federazione Russa, per minacciare, nella sostanza, tutti i popoli e Paesi del mondo che in Asia, Africa ed America Latina, oltreché in Europa, non accettano la volontà di dominio e sopraffazione, appunto, del suddetto imperialismo.

Perciò è giunta l’ora, di restituire, in vista del 25 aprile, il suo originario e giusto significato alle parole libertà, sovranità e democrazia, per cui combatterono, decenni or sono, i partigiani, nella Resistenza antifascista !!! Libertà, non è la volontà di soggiacere al dominio dell’imperialismo internazionale USA ed UE, che la negano alla stragrande maggioranza dei popoli e degli Stati che si trovano nella loro sfera di influenza politica e socioeconomica. Sovranità, esprime la tendenza che si va affermando, sempre più ampiamente ed estesamente, nella maggioranza dei popoli e degli Stati del mondo, a decidere del proprio regime politico e sociale interno, e del proprio destino, in un rapporto paritario con i popoli e Paesi del mondo intero, sulla base di rapporti solidali e fraterni, in un contesto internazionale multipolare. Democrazia, è la capacità di dare piena possibilità di esprimersi ed attuarsi, alla volontà popolare, fuori dalle secche di regimi oligarchici ed autoritari, come quelli in cui si esercita il potere politico ed economico, oggi, nei Paesi dominati dal capitalismo e dall’imperialismo.Perciò i comunisti, nell’imminente ricorrenza della Liberazione del Paese dal nazifascismo, sfileranno nelle piazze e nelle Manifestazioni del 25 aprile, con obbiettivi semplici e chiari, che ben esprimono il valore reale ed attuale dell’antifascismo:

1) Stop immediato alle forniture di armi al regime nazifascista ucraino, guidato da Zelensky, come quisling dell’imperialismo USA ed UE.

2) Lotta aperta ad ogni forma di revisionismo storico, politico e culturale che riabiliti il fascismo, anche nelle forme attuali in cui si esprime.

3) Pieno appoggio, in ogni parte del mondo, ai popoli ed agli Stati, che lottano per la propria libertà, sovranità ed indipendenza, contro l’imperialismo USA ed UE.

4) Una nuova politica economica e sociale fondata sull’uguaglianza e la giustizia, contro ogni forma di oppressione e sfruttamento, per un mondo di liberi ed uguali, multipolare e fondato sulla solidarietà e cooperazione internazionale dei popoli e degli Stati, per lo sviluppo ed il benessere collettivo della umanità intera.

Questi, oggi come ieri, sono i valori e gli obbiettivi antifascisti, per cui combatterono e vinsero i partigiani, in quel lontano 25 aprile.

W IL 25 APRILE, ORA E SEMPRE RESISTENZA !

Per Gramsci.

l 27 aprile, ricorre l’anniversario della morte, avvenuta nell’anno 1937, del compagno Antonio Gramsci. Le nostre riflessioni, in tale ricorrenza, si prefiggono l’obbiettivo di permettere a tutti i compagni di partecipare ad un ampio dibattito, che vada alle radici dei suo pensiero e della sua opera di fondatore e Segretario Generale del Partito Comunista d’Italia.Ripercorrendo la sua vita e la sua opera di dirigente comunista, si riscoprono, infatti, le radici e le ragioni profonde del nostro essere comunisti, la cui attualità si proietta fino ai giorni nostri.Antonio Gramsci, incontrò la classe operaia e le sue lotte, nella sua permanenza a Torino, come studente universitario che si avvicinò, ben presto, alle idee ed alla militanza socialista, proprio negli anni del fermento operaio e popolare, contro la guerra e per la giustizia sociale. Come comunisti italiani, vorremmo rendere omaggio alla sua memoria, presso una delle sue abitazioni dove una targa ricorda come da quel luogo, che fu anche sede dell’ ” Ordine Nuovo “, i comunisti torinesi, da lui guidati, diedero il loro originale contributo allo sviluppo delle lotte operaie e popolari, nel primo dopoguerra, avanzando le istanze di cambiamento sociale profondo, che da esse nascevano, sull’ esempio della vittoriosa Rivoluzione d’Ottobre in Russia.

Gramsci fu l’artefice della traduzione e dell’ incarnazione, in Italia, dei valori e degli obbiettivi della rivoluzione operaia e contadina e dei soviet come organismi del potere popolare, su cui fondare il nuovo Stato socialista. A tale opera dedicò tutta la sua vita, prima come teorico, propagandista ed organizzatore dell’iniziativa comunista volta a suscitare la lotta delle classi sfruttate ed oppresse dal capitale che aveva assunto, ormai, le sue caratteristiche imperialiste, poi, quando il fascismo lo costrinse alla inattività della azione diretta e quotidiana, con la carcerazione, portando a compimento una analisi profonda ed articolata delle caratteristiche del capitalismo moderno che costituisce il più avanzato approdo dell’ elaborazione comunista nell’ Occidente, sapendo tradurre e sviluppare in modo dinamico e creativo i principi e gli obbiettivi politici del leninismo. Gramsci fu questo: teorico, politico ed organizzatore del Partito Comunista, fino a diventarne il Segretario Generale. Grande intellettuale e, nello stesso tempo, umile servitore della causa del proletariato e di tutti i lavoratori. Di lui Lenin ebbe a dire che, in Italia, i principi ed i valori della Rivoluzione socialista erano rappresentati dai comunisti dell’ ” Ordine Nuovo “, ed a questa affermazione, Gramsci seppe costantemente fare onore, rimanendo fedele agli obbiettivi storici e politici dei comunisti. Di fronte ai giudici del tribunale fascista che lo condannavano a venti anni di carcere, egli seppe prevedere il disastro in cui il fascismo avrebbe trascinato l’Italia, ed il ruolo dei comunisti nel farla rinascere a nuova vita. La data della morte di Antonio Gramsci, 27 aprile, si colloca, casualmente ma significativamente, dal punto di vista simbolico, fra quella del 25 aprile, anniversario dell’ insurrezione nazionale e popolare antifascista, che vide realizzarsi la sua drammatica e felice previsione politica, e quella del 1 maggio, giornata internazionale di lotta dei lavoratori, che ci ricorda il ruolo dei comunisti nella lotta internazionale contro il capitalismo, l’imperialismo e per il socialismo. Ad entrambe i compiti, simboleggiati da queste date, Antonio Gramsci seppe fare onore e rimanere fedele. Spetta a noi, oggi, come comunisti del nuovo millennio, dimostrare di essere in grado di saper far vivere e sviluppare, sulle ceneri delle sconfitte di un recente passato, l’eredità di una nobile e grande cultura politica, di cui Antonio Gramsci è stato fra le massime espressioni, il marxismo-leninismo. Innanzitutto lavorando, sulla base del suo esempio e dei suoi insegnamenti, alla costruzione di un nuovo e grande partito comunista italiano, espressione dei bisogni e degli obbiettivi storici della classe operaia e dei più vasti strati popolari, nella lotta quotidiana per la pace, l’uguaglianza, il progresso e la giustizia sociale, per la liberazione di tutta l’umanità dalla guerra e dallo sfruttamento dell’ uomo sull’ uomo, e, per questo, contro il capitalismo, l’imperialismo e per il socialismo !!!

GIOVEDI 27 APRILE, ALLE ORE 17.30, UNA DELEGAZIONE DELLA FEDERAZIONE TORINESE DEL PCI, SI RECHERÀ IN P.ZA CARLO EMANUELE II, A TORINO, PER RENDERE OMAGGIO AL COMPAGNO ANTONIO GRAMSCI, PRESSO LA LAPIDE CHE NE RICORDA L’OPERA E LA SUA ABITAZIONE, NELL’ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE.

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