Il VII Congresso della II Internazionale socialista si tenne a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907 e vi parteciparono 884 delegati di 25 nazioni. Tra questi vi furono le più importanti personalità marxiste del tempo come le tedesche Rosa Luxemburg, Clara Zetkin , i russi Lenin e Martov, il francese Jean Jaurès.
In quella sede vennero trattati, oltre al problema dell’atteggiamento da tenere in caso di una guerra europea e al tema del colonialismo, anche la questione femminile e la rivendicazione del voto alle donne.
Su quest’ultimo argomento il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne, senza allearsi con le femministe borghesi che reclamavano il diritto di suffragio, ma con i partiti socialisti che lottano per il suffragio delle donne.
Due giorni dopo, dal 26 al 27 agosto, fu tenuta una Conferenza internazionale delle donne socialiste, alla presenza di 58 delegate di 13 paesi, nella quale si decise la creazione di un Ufficio di informazione delle donne socialiste: Clara Zetkin fu eletta segretaria e la rivista da lei redatta, Die Gleichheit (L’uguaglianza), divenne l’organo dell’Internazionale delle donne.
A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo ormai completamente screditato e privo anche dell’appoggio delle forze armate, così che l’8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l’inizio della Rivoluzione russa di febbraio.
Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all’8 marzo la «Giornata internazionale dell’operaia».
In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo.
In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l’anno precedente, che ricordava l’otto marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.
“Una giornata tutta per sé”, il contributo video di artiste e filmaker per Non Una di Meno verso l’8 marzo, giornata globale di mobilitazione femminista. Un progetto che ha coinvolto oltre 30 attrici, tra le quali Paola Lavini, Agnese Nano e Daphne Scoccia, grazie alla piattaforma social delle Mujeres nel Cinema. In connessione con Non Una di Meno, in Italia ha preso vita un progetto artistico a zero budget, un contributo per rappresentare con il mezzo cinematografico dei brevi ritratti di donne in vista dell’8 marzo, che decidono di prendersi “una giornata tutta per loro”, oltre la routine e la precarietà lavorativa ed esistenziale. Grazie alla piattaforma social delle Mujeres nel Cinema dove erano iscritte, si è formata una troupe di donne: la regista Giulia Di Battista; la direttrice della fotografia Francesca Zonars; la compositrice Silvia Leonetti; la scenografa Noemi Cacopardo; la montatrice Valeria Tudisco, l’aiuto Regia Giorgia Filanti e Greta Cerfeda, assistente alla fotografia Giulia Novelli, insieme al comparto produzione (Viola Brancatella, Sara Di Bella, Giorgia Filanti, Ambra Lancia, Viviana Picarello, Elena Tenga); sceneggiatura (Ambra Lancia, Antonella Marsili). Numerose le altre professioniste che hanno prestato il loro lavoro come: tecnica del suono (Alessandra Di Battista); segretaria di edizione (Elena Tenga); truccatrice (Shirley Miranda); casting; aiuto costumi (Elena Trapasso), fotografe backstage (Maria Estrella Negrini, Ilaria Turini). Nella troupe di regia, anche Gonçalo Viana. Nel cast, oltre a Paola Lavini, Agnese Nano e Daphne Scoccia, anche Margherita Dongu, Ilde Mauri, Lia Carfora, Giulia Oriani. E con: Viviana Picariello, Federico Mariotti, Romina Bufano, Davide Lo Grieco, Simone Fusai, Gabriel Passaro, Stefano Starna, Letizia Giannoccaro, Tiziana Profumi, Tomas Mancini, Veronica Maria Genovese, Federica Corti, Sara Allegrucci, Anna Piscopo, Valentina Gemelli, Graziana Allegra, Gloria Luce Chinellato, Ida Alessandra Vinella, Dajana Lipe, Chiara Pavoni, Martina Colaprico, Valeria Cavaliere, Paola Pieravanti, Valentina D’Amico, Valeria Mafera, Martina Ricci, Ilaria Ricci, Carlotta Galmarini, Giuseppe Oriani. Dalla piattaforma che ogni giorno raccoglie tantissime testimonianze di storie, racconti e biografie di donne che lavorano in un settore prevalentemente maschile e precario, come il Cinema, è nata la connessione: dal social al set. Un contributo artistico in vista dell’8 marzo, una giornata simbolica raccontata non solo come una festa delle donne, ma una giornata di mobilitazione globale. Tra le location del video, l’agenzia di stampa DIRE con le scene di Agnese Nano e la Casa delle Donne Lucha y Siesta – la cui asta è prevista per il prossimo 7 aprile – che le oltre 30 artiste hanno voluto attraversare e animare per manifestare il loro appoggio ad un luogo fondamentale per le donne che rischia di essere cancellato.
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