di Dario Ortolano.
Quest’anno, la tradizionale ricorrenza della Giornata internazionale di lotta dei lavoratori e delle lavoratrici, di cui abbiamo, nei giorni scorsi, ricordato le origini storiche ed il suo sviluppo nel nostro Paese, si colloca in un contesto internazionale, particolarmente segnato dal conflitto in atto, sul territorio dell’Ucraina, fra NATO e Federazione Russa, che, con l’escalation in atto negli ultimi giorni, rischia sempre più di deflagrare in guerra mondiale.
La lotta per la pace, quindi, contro la guerra scatenata dall’espansionismo dell’imperialismo USA ed UE, tramite la NATO, in Europa orientale, fino a giungere ai confini della Federazione Russa, con la minaccia di collocazione di missili a testata nucleare, a soli quattro minuti d’impatto da Mosca, nel caso di adesione dell’Ucraina alla NATO stessa, costituisce il tema drammaticamente prioritario, di mobilitazione politica e sociale dei comunisti, della sinistra di classe, politica e sindacale, e del movimento operaio nella sua totalità.
Non può esistere, infatti, prospettiva di sviluppo e di progresso, per l’umanità intera, senza una chiara indicazione di lotta contro l’imperialismo USA ed UE che, nella sua folle corsa per il dominio mondiale, tramite la NATO come organizzazione politica e militare di dimensioni ormai internazionali, mette, ogni giorno, in serio pericolo, l’esistenza della umanità intera, attraverso la promozione di guerre di aggressione, sempre più efferate, contro la libertà, sovranità ed indipendenza nazionale dei popoli, del mondo intero, come avvenuto, negli ultimi trent’anni, contro la Jugoslavia, l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia e la Siria, per citare soltanto i casi più conosciuti, ed ora in Ucraina, ma anche in altri luoghi, di cui ormai non si parla più, come in Yemen, in Palestina, dove si perpetua ed intensifica l’occupazione sionista dei suoi territori.
È ora di porre fine a questo crescendo esplosivo e pericoloso, per la pace e l’ esistenza stessa dell’umanità, mettendo al centro ed al primo posto, nella mobilitazione del 1 maggio, il tema della pace, contro la guerra, voluta dall’imperialismo USA ed UE, per un mondo ed una Europa di pace, fondati sulla libertà, sovranità ed indipendenza nazionale, di Paesi e popoli, fuori dalla NATO, come condizione di un rinnovato rapporto, fra di essi, di collaborazione e solidarietà reciproca, nella prospettiva di pace e sviluppo, per l’umanità intera.
Tutto ciò è tanto più necessario, perché è sotto la cappa del dominio dell’imperialismo USA ed UE, e della sua estensione a livello internazionale, tramite la guerra, specialmente dopo lo scioglimento dell’URSS e dei Paesi socialisti in Europa, che è stato condotto, dalle forze della borghesia monopolista e del capitale finanziario, il più virulento attacco alle condizioni di vita ed ai diritti fondamentali della classe operaia, dei lavoratori e delle lavoratrici e di tutti gli sfruttati ed oppressi dal capitalismo e dall’imperialismo, a livello internazionale.
Negli ultimi trent’anni, è stato perpetrato il più grave e terribile travaso di ricchezza e di potere, dalle masse popolari, alle classi dominanti borghesi, in tutti i continenti, e con particolare efferatezza in Europa, contro i diritti e le conquiste ottenute, con le lotte di decenni.
Perciò la ripresa della lotta unitaria e di massa da parte di lavoratori e lavoratrici, per il lavoro, contro il precariato, per il diritto alla salute ed all’istruzione, contro l’aumento delle spese militari che, non a caso, sono legate alla prospettiva di guerra permanente, perseguita dall’imperialismo internazionale, è strettamente connessa alla lotta per la pace, in un tutt’uno facente parte di una controffensiva operaia e popolare, capace di mutare i rapporti di forza in campo, nella lotta per la pace, la libertà…
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