Donna te la sei cercata

da Redazione

Sembra incredibile che nel 2017 ancora una percentuale altissima  di persone ritenga  che le violenze sessuali contro le donne siano motivate dall’atteggiamento troppo “libero, disinibito e provocatorio” delle donne stesse. E’ una tesi nota, è la vecchia tesi reazionaria e maschilista che faceva capolino nell’Italia precedente la rivoluzione femminista degli anni ’70. Non c’è, tuttavia, da meravigliarsi poiché la stessa percentuale la prenderebbe la tesi “gli immigrati tornino a casa loro perchè ci rubano il lavoro”.

Questo è l’effetto dello sfondamento che ha subito il nostro paese per responsabilità principale della sinistra anticomunista che ha devastato il Partito Comunista Italiano , aprendo la strada alla centralità del profitto e alla vittoria delle culture e delle politiche di destra.

Assieme alle culture anticomuniste, mercantiliste e apertamente fasciste, è ovvio che tornino le culture maschiliste di diversa natura, sia quella di matrice religiosa che considera la donna solo l’angelo del focolare, schiava del padre, padrone, padreterno, sia quella di matrice liberale che considera il corpo della donna merce in vendita come le altre, da affiancare nella pubblicità agli altri oggetti del desiderio maschile.

Per fermare e invertire questo processo reazionario serve una risposta globale, un movimento di resistenza e di opposizione generale, che sia insieme anticapitalista, femminista,  antimperialista, ecologista e contro la guerra,  la cui prima condizione necessaria è la ricostruzione di un forte Partito Comunista Italiano e di un sindacato anticapitalista di massa. Se non si capisce questo si continuerà a girare a vuoto e a fare, anche in perfetta buona fede, il gioco degli avversari, della grande borghesia e delle culture maschiliste e reazionarie.

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