
« Sono uno degli ultimi in vita perché ero il più giovane, avevo diciotto anni. Partii dalla Francia, dove vivevo con la mia famiglia. Il giorno in cui arrivai a Barcellona, mi imbattei in un grande funerale. Era il novembre del 1936, per le vie larghe della capitale catalana scendeva la folla smisurata che seguiva il carro funebre con il cadavere di Buenaventura Durruti, il leggendario comandante anarchico morto nella battaglia di Madrid. »
E’ stato un comandante partigiano e politico italiano.
Conosciuto con i nomi di battaglia di “Ivaldi” (a Torino) e “Visone” (a Milano), portò a termine con successo una lunga serie di attentati contro autorità e militi della Repubblica Sociale Italiana e contro militari tedeschi.
Partigiano combattente. Valoroso combattente garibaldino, lottò strenuamente in Spagna per la causa della Libertà e della democrazia riportando gravi ferite.
Il movimento di ribellione alla tirannide nazifascista lo trovò ancora, ardito e indomabile partigiano, al suo posto di lotta e di onore.
Tra innumerevoli rischi alla testa dei suoi valorosi G.A.P. organizzava e conduceva audacissime azioni armate, facendo sempre rifulgere il valore personale e l’epica virtù dell’italica gente. Ferito a una gamba in un’audace e rischiosa impresa contro la radio trasmittente di Torino fortemente guardata da reparti tedeschi e fascisti, riusciva miracolosamente a sfuggire alla cattura portando in salvo un compagno gravemente ferito e dal martirio della carne straziata e dal sacrificio dei molti compagni caduti, seppe trarre una nuova maggiore forza combattiva, mantenendo fiera ed intatta la fede giurata.
Organizzatore eccezionale ed eroico combattente, dotato di irresistibile leggendario coraggio conquistò con il suo valore un luminoso primato alla gloria delle formazioni garibaldine ed alla storia immortale della Patria. (da facebook)