“La storia è sempre in movimento ….”

67790928_716194125512468_3716173487396618240_nGiovanni Pesce (Visone, 22 febbraio 1918 – Milano, 27 luglio 2007)
“La storia è sempre in movimento e richiede quindi tenacia e impegno continui. I partigiani e la Resistenza non hanno risolto tutti i problemi: hanno solo aperto una strada sulla quale occorre saper camminare e proseguire poiché nell’ambito storico ogni conquista non è mai garantita per sempre.”
« Sono uno degli ultimi in vita perché ero il più giovane, avevo diciotto anni. Partii dalla Francia, dove vivevo con la mia famiglia. Il giorno in cui arrivai a Barcellona, mi imbattei in un grande funerale. Era il novembre del 1936, per le vie larghe della capitale catalana scendeva la folla smisurata che seguiva il carro funebre con il cadavere di Buenaventura Durruti, il leggendario comandante anarchico morto nella battaglia di Madrid. »
E’ stato un comandante partigiano e politico italiano.
Militante comunista, partecipò alla guerra civile spagnola combattendo nelle Brigate Internazionali.
Dopo il ritorno in Italia venne arrestato e deportato a Ventotene dal Regime fascista.
Liberato dopo il 25 luglio 1943 entrò a far parte dei GAP prima a Torino e quindi a Milano.
Conosciuto con i nomi di battaglia di “Ivaldi” (a Torino) e “Visone” (a Milano), portò a termine con successo una lunga serie di attentati contro autorità e militi della Repubblica Sociale Italiana e contro militari tedeschi.
Insignito della Medaglia d’oro al valor militare.
Partigiano combattente. Valoroso combattente garibaldino, lottò strenuamente in Spagna per la causa della Libertà e della democrazia riportando gravi ferite.
Il movimento di ribellione alla tirannide nazifascista lo trovò ancora, ardito e indomabile partigiano, al suo posto di lotta e di onore.
Tra innumerevoli rischi alla testa dei suoi valorosi G.A.P. organizzava e conduceva audacissime azioni armate, facendo sempre rifulgere il valore personale e l’epica virtù dell’italica gente. Ferito a una gamba in un’audace e rischiosa impresa contro la radio trasmittente di Torino fortemente guardata da reparti tedeschi e fascisti, riusciva miracolosamente a sfuggire alla cattura portando in salvo un compagno gravemente ferito e dal martirio della carne straziata e dal sacrificio dei molti compagni caduti, seppe trarre una nuova maggiore forza combattiva, mantenendo fiera ed intatta la fede giurata.
In pieno giorno nel cuore delle città di Torino affrontava da solo due ufficiali tedeschi e dopo averli abbattuti a colpi di pistola, ne uccideva altri due accorsi in aiuto dei primi e sopraffatto e caduto a terra fronteggiava coraggiosamente un gruppo di nazifascisti che apriva intenso fuoco contro di lui, riuscendo a porsi in salvo incolume.
I suoi numerosi sabotaggi, gli arditi e decisi attacchi alle caserme ed ai comandi nemici furono sempre fulgidi di gloria per il movimento di rinascita nazionale e per l’Italia tutta. Noncurante della fatica e dei disagi, inaccessibile allo scoraggiamento, infondeva sempre ardore ed entusiasmo in quanti lo seguirono nella dura e radiosa via della libertà.

Organizzatore eccezionale ed eroico combattente, dotato di irresistibile leggendario coraggio conquistò con il suo valore un luminoso primato alla gloria delle formazioni garibaldine ed alla storia immortale della Patria. (da facebook)
 

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