Mike Pompeo, presenza sgradita in Italia
da PCI Torino
La visita del Segretario di Stato USA, Mike Pompeo, in Italia, che inizia oggi, rappresenterà l’indubitabile occasione di manifestazione di atlantismo e quindi di filoimperialismo USA, da parte delle forze politiche italiane, di governo come di opposizione, oggi rappresentate nel Parlamento.
Dopo l’incontro in Vaticano, con il cardinale Pietro Parolin, Pompeo vedrà il Ministro degli Esteri, Di Maio e poi il Premier Giuseppe Conte.
Mentre il Vaticano ha respinto le ingerenze USA, che puntavano ad ostacolare l’accordo con la Repubblica popolare cinese, per la nomina dei vescovi, che, proprio in queste ore, avrà seguito con un decisivo scambio epistolare fra le parti, non così si può dire, per le autorità politiche italiane, totalmente comprese dallo sforzo di dare garanzie ” all’alleato statunitense ” sulla cybersecurity nei rapporti con la Cina, mentre il Ministro Di Maio coglierà l’opportunità della visita di Pompeo, per esplicitare la richiesta di un maggiore impegno degli USA nel Mediterraneo, nella peggiore forma del servilismo filoaltlantico e filoimperialista.
Ma, per fortuna, l’Italia, non è solo quella rappresentata da tali posizioni. C’è una Italia, costituita da associazioni, movimenti e singoli cittadini, che dà un ben diverso ” benvenuto ” al Segretario di Stato USA, esprimendo disappunto e dissenso per la presenza del rappresentante della principale potenza imperialista del mondo, nel nostro Paese, sottoscrivendo il testo di un appello, che qui di seguito pubblichiamo:
Mike Pompeo go home !!!
Noi firmatari di questa lettera aperta, associazioni, partiti, collettivi, militanti sindacali e per la libertà dei popoli, respingiamo con fermezza la visita in Italia del Segretario di Stato statunitense Mike Pompeo. L’ex capo della CIA è un criminale di guerra, capace di imporre “sanzioni” ai popoli in piena pandemia, per spingerli a ribellarsi contro i loro legittimi governi, mettendo al loro posto marionette gradite alla Casabianca.
Denunciamo il feroce blocco economico-finanziario-commerciale contro Cuba, ulteriormente inasprito a fini elettorali, nonostante il grande impegno solidale dei suoi medici durante il corso della pandemia, anche nel nostro Paese.
Denunciamo le costanti violazioni dei diritti umani compiute dall’amministrazione Trump contro il popolo del Venezuela, con la complicità dell’Unione Europea.
Denunciamo il furto delle imprese e dei beni all’estero della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Una vera e propria operazione di pirateria internazionale, compiuta dalle banche europee e statunitensi anche grazie all’azione del burattino “autoproclamato” Juan Guaidó: un patetico pinocchio che serve da prestanome per aumentare la pressione contro il Venezuela.
Esigiamo dal governo italiano di rispettare la volontà del popolo sovrano e le istituzioni del Venezuela bolivariano, che si avvia a celebrare nuove elezioni parlamentari il prossimo 6 dicembre. Si tratta della 25ma consultazione elettorale in 20 anni di socialismo bolivariano, vero e proprio laboratorio di una democrazia partecipata, dove i settori popolari hanno voce e voto. A differenza dell’Italia dove sono esclusi dalla partecipazione per colpa di una politica ridotta a gioco di palazzo e a salvaguardia degli interessi di pochi.
Esigiamo dall’Unione Europea l’immediata cessazione di ogni tipo di ingerenza, condotta anche attraverso il cosiddetto “Gruppo di Contatto”.
Il popolo venezuelano non ha bisogno di tutele. Ha già scelto il suo Presidente e si chiama Nicolás Maduro.
Alle prossime elezioni sarà il popolo venezuelano a decidere il proprio destino, non la Casabianca, o l’Unione Europea.
Italia sovrana e indipendente, fuori dalla Nato!
da PCI Valle d’Aosta
Care compagne e cari compagni,
ieri abbiamo visto per l’ennesima volta la prova di che cosa è l’imperialismo USA.
Con un atteggiamento padronale il segretario di Stato Mike Pompeo è piombato in Italia per richiamare all’ordine il nostro governo affinché non dia seguito al Memorandum di intesa firmato tra Italia e Cina l’anno scorso per inserire l’Italia nella nuova Via della Seta.
Con un certo disgusto, abbiamo assisto al ministro degli Esteri italiano, curvo nelle proprie spalle, ringraziare gli USA per il grande aiuto fornito nella lotta al Coronavirus.
I risultati elettorali della sua forza politica sono la diretta conseguenza della continua ed inaccettabile ambiguità dei loro massimi esponenti istituzionali.Gli elettori valutano e, giustamente, puniscono col voto popolare.
Ricordiamo, per chi lo avesse dimenticato, chi ha veramente aiutato l’Italia, nel primo periodo, il più duro, della fase invernale e primaverile del COVID-19.
La Russia ha mandato alcuni dei migliori specialisti militari nelle zone di Bergamo, le più virulente e pericolose in stretta collaborazione con le forze militari italiane, smentendo gli articoli di un giornale torinese legato al settore auto il quale ha sparso falsità di ogni genere a riguardo. La migliore è che avessero mandato solo ufficiali. Bene, informiamo questi giornalisti ignoranti che, in ogni esercito del mondo, i medici hanno il grado di ufficiali.
La Repubblica Popolare Cinese ha inviato molti medici che avevano combattuto il COVID-19 nella zona di Wuhan e milioni di DPI per il personale sanitario e non di cui l’Italia, giova ricordarlo, aveva interrotto da molti anni la produzione in quanto non remunerativo. Potremmo sintetizzare, a riguardo, che è l’ennesimo prova che il capitalismo è il principale nemico della salute del genere umano.
Cuba ha inviato le brigate Henry Reeves di cui fanno parte i loro migliori specialisti del settore in aiuto alla Regione Piemonte e che sono rientrati nel mese di luglio sull’isola caraibica.
Giova ricordare che i medici cubani hanno dato un fraterno aiuto internazionalista al Venezuela schiacciato dalle sanzioni unilaterali statunitensi. In questo paese, di dimensioni paragonabili, all’Italia i morti sono stati meno di un decimo di quelli italiani.
E’ notizia di questi giorni la candidatura dei medici cubani inquadrati in tali brigate al premio Nobel per la Pace.
La Repubblica Socialista del Vietnam ha inviato dei dispositivi sanitari che, ad esempio, i compagni della Sicilia hanno distribuito gratuitamente ai cittadini.
In Vietnam i morti, grazie ad un approccio immediato mirato alla salvaguardia della salute, i morti sono stati poche decine su una popolazione di 80 milioni di abitanti.
Bene di tutti questi aiuti i vari esponenti del governo, compreso il Presidente del Consiglio, hanno fatto un ringraziamento a denti stretti di rito. Nulla di più. Invitiamo tutti a valutare, anche da questi atteggiamenti, il valore politico di certi esponenti che i giornali indicano godere di grande(?) gradimento tra gli elettori.
Questi sono i fatti reali.
E gli USA? Gli USA si sono prontamente approvvigionati di 500 mila tamponi da un’azienda bresciana che avrebbero coperto tutto il fabbisogno del Nord Italia.
Solo tardivamente, per salvare la faccia con un alleato NATO, hanno inviato un somma infima di qualche decina di migliaia di dollari.Capite bene perché è sempre più urgente l’uscita dell’Italia dal vassallaggio della NATO, che priva il nostro paese di mantenere libere relazioni internazionali con tutto il Mondo, nel reciproco rispetto delle sovranità nazionali ed principio di non ingerenza negli affari interni dei singoli paesi.
Il PCI, durante le recenti elezioni regionali della Toscana è stato l’unico Partito che ha incontrato e dato il suo fattivo supporto ai comitati popolari per la chiusura della base Nato di Camp Darby vicino a Livorno, ennesimo esempio di un paese a sovranità limitata.
FUORI L’ITALIA DALLA NATO! VOTATE IL PCI!