di Dario Ortolano
Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche della 60 Armata del 1 Fronte ucraino, del Maresciallo Ivan Konëv, nel corso della offensiva, sull’asse Vistola-Oder, verso la Germania, giunsero presso il Campo di concentramento di Auschwitz, liberandone i prigionieri sopravvissuti, rivelando compiutamente, per la prima volta al mondo intero, l’orrore del genocidio nazifascista. Questa data, è stata scelta dall’ONU, con la Risoluzione 60/7 del 1 novembre 2005, per ricordare tutte le vittime del nazifascismo. Pochi mesi dopo tale data, le truppe sovietiche, avrebbero scatenato l’offensiva finale contro Berlino, cingendola d’assedio, ed in seguito ad altri sanguinosi combattimenti, ponendo fine al regime di Hitler, con la resa della Germania, nella notte fra l’8 ed il 9 maggio 1945, che segnava, anche, la fine della II Guerra mondiale in Europa.
Questi sono i fatti storici, che ricordiamo in questi giorni ” della Memoria ” che non possono essere sottoposti ad alcuna revisione, come ha tentato, invece, di fare, recentemente, il Parlamento europeo, approvando una mozione che equipara il nazifascismo al comunismo. La storia ci insegna che, il novecento è stato il secolo contrassegnato dall’ ” assalto al cielo ” della classe operaia, dei lavoratori e di tutti gli sfruttati dal capitalismo e dall’imperialismo, per la libertà ed una vera democrazia popolare, come base di una società liberata da ogni forma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo e da ogni forma di oppressione di classe, di genere e di razza.
Questa società è stata chiamata ” socialismo “, come periodo di transizione storica verso il ” comunismo “, come approdo in grado di dare piena realizzazione a tali obbiettivi, ed ha avuto la sua prima realizzazione, in seguito alla Rivoluzione socialista d’Ottobre, in Russia. Dopo la vittoria contro l’invasione di 15 eserciti di Paesi capitalisti, nel tentativo di uccidere la rivoluzione ” nella culla “, con la formazione dell’ URSS, il 30 dicembre 1922, è nato il primo stato multinazionale socialista degli operai e dei contadini.
Negli anni ‘ 20 e ‘ 30 del secolo scorso, l’ URSS, oltre a costruire la propria economia pianificata, come seconda potenza industriale del mondo, obbiettivo raggiunto nel 1937, di fronte al dilagare del fascismo e nel nazismo, in Europa e nel mondo intero, ha costantemente profuso ogni sforzo politico-diplomatico, per la formazione di un fronte politico e militare democratico ed antifascista che si contrapponesse, energicamente, alla guerra mondiale che il nazifascismo andava preparando, con la costante aggressione alla libertà, sovranità ed indipendenza nazionale dei popoli e degli Stati del mondo intero.Tale sforzo, non trovò validi e sicuri interlocutori negli Stati capitalisti ed imperialisti, primi fra tutti USA e Gran Bretagna, che sperarono, fino all’ultimo, di volgere le mire aggressive del nazifascismo, ancora una volta, contro l ‘URSS, come già avvenuto, sul finire della I Guerra mondiale, contro la giovane repubblica sovietica russa.
Ma le cose non andarono, almeno parzialmente, secondo le loro aspettative.
Constatata la non volontà, da parte delle ” potenze occidentali “, di formare, insieme all’URSS, un fronte politico e militare antifascista, quando era ormai imminente l’attacco della Germania nazista alla Polonia, l’URSS propose a quest’ultimo Paese, un’ alleanza per fronteggiare l’imminente invasione, rifiutata la quale, vide le autorità sovietiche siglare un ” patto di non aggressione ” con la Germania stessa, sostenuto dall’ avanzamento delle truppe sovietiche, sullo stesso territorio polacco, a scopo di deterrenza contro l’invasione dell’URSS, da parte delle truppe germaniche. Questo fu il senso politico e militare di quello che verrà poi chiamato, patto ” Molotov Ribbentrop “. La II guerra mondiale, avviata dalla Germania nazista, con la invasione della Polonia, il 1 settembre 1939, sarà il più grande massacro a cui mai l’umanità abbia assistito. Le sue vicende saranno, poi, contrassegnate, dalla aggressione, da parte del nazifascismo, contro l’URSS, il 22 giugno 1941, a cui essa reagirà con una ferrea e coraggiosa resistenza che porterà agli esiti vittoriosi, contro il nazifascismo, prima ricordati.
Chi nega questa storia, oggi, e la ” revisiona “, per interpretazioni di ” comodo “, corrispondenti ai propri fini attuali, nello scenario Internazionale, in realtà favorisce o persegue direttamente, nuovi attacchi contro la libertà, la sovranità ed indipendenza nazionale dei popoli e degli Stati, per un rinnovato dominio del mondo, da parte dell’ imperialismo USA ed UE, in competizione per il controllo delle ricchezze economiche e le risorse energetiche mondiali. Questo è il tema di ” attualità “, in questi giorni, in cui la nostra ” memoria ” ci porta a ricordare l’olocausto provocato dal nazifascismo.Oggi, come ieri, i popoli e gli Stati, amanti della pace, della libertà, della propria sovranità ed indipendenza nazionale, sapranno contrapporsi a nuovi ” olocausti ” formando un solido ed unitario fronte di lotta democratico, antifascista ed antimperialista, per impedire che le tragedie del passato, abbiano a ripetersi.
Questo è l’impegno, di sempre, dei comunisti.
Per la pace, la libertà, la sovranità ed indipendenza nazionale dei popoli e degli stati del mondo intero, nell’ambito di un rinnovato sistema di relazioni internazionali, improntate sul reciproco vantaggio ed interesse e sul diritto all’autodeterminazione.
Oggi, come ieri, contro il capitalismo, l’imperialismo, per il socialismo, grazie URSS !!