Contro la guerra ed il fascismo. Per la pace e la democrazia.

di Dario Ortolano

Da qualche anno, in Europa, vi è una nuova guerra, in Ucraina.

Dopo l’aggressione NATO, nel 1991, contro la Jugoslavia, nel 2001 contro l’Afghanistan, nel 2003 contro l’Iraq, nel 2011, contro la Libia e la Siria, l’attuale conflitto, non nasce, un anno or sono, in seguito alla operazione militare speciale russa, bensì nel 2014, anno in cui, con un colpo di stato politico-militare organizzato dall’imperialismo USA ed UE, con la attiva partecipazione delle forze reazionarie interne, vengono destituite le legittime autorità politiche ucraine, liberamente elette in elezioni democratiche dal popolo ucraino ed espressione della sua volontà di pacifica convivenza con la Federazione Russa, sulla base dei principi di reciproca libertà, sovranità ed indipendenza, fuori e contro qualsivoglia alleanza politica e militare di carattere aggressivo, tipo la NATO.

In seguito a tale colpo di Stato, vengono messi, immediatamente, fuorilegge, incarcerati e torturati, i comunisti ucraini e, successivamente, altri 11 partiti che si oppongono al colpo di Stato stesso, mentre viene vietato di parlare la lingua russa, nel Paese, espressione politica e culturale di gran parte della popolazione ucraina.Via via, in seguito a tali avvenimenti, prende forma, in tutto il Paese, una forte resistenza democratica, duramente repressa dal nuovo regime, costituitosi come espressione, oltreché dell’appoggio e sostegno politico-militare dell’imperialismo USA ed UE, delle peggiori forze reazionarie interne, che affondano le proprie radici storiche nel movimento di Bandera e delle SS ucraine che, nel 1941 e negli anni successivi, appoggiarono l’invasione nazifascista della Unione Sovietica, con lo sterminio di ebrei e popolazioni autoctone.

La particolare persecuzione della popolazione russofona dell’Ucraina, porta quest’ultima a ricercare rifugio e protezione sui confini della Russia, dove vanno, così formandosi e sempre più consolidandosi le Repubbliche popolari del Donbass, che vengono fatte oggetto, da parte delle autorità politiche e militari ucraine, di una continua e sistematica repressione ed invasione a scopo di vera e propria ” pulizia etnica “.

Nel febbraio dell’anno scorso, le autorità politiche e militari della Federazione Russa, dopo aver svolto, per anni, una azione politica e diplomatica volta a salvaguardare i diritti politici e sociali dello stesso popolo ucraino e delle popolazioni russofone, a tutela del carattere sovrano ed indipendente dello Stato, da ogni dipendenza della NATO, nel cui ingresso, da parte dell’Ucraina, avrebbe portato, sul suo territorio, la dislocazione di missili supersonici a testata nucleare, con impatto temporale di 4 minuti su Mosca, vengono a conoscenza, in seguito ad una operazione militare di intelligence, dell’imminente attuazione, da parte dello stato maggiore delle forze armate ucraine, di una ennesima operazione militare, contro le Repubbliche Popolari del Donbass, per il prossimo mese di marzo, con l’impiego di 33 brigate meccanizzate, per complessivi 150.000 uomini impiegati, avente come scopo la ” soluzione finale ” verso tali Repubbliche e le popolazioni che le abitano. È a questo punto, e solo in seguito al verificarsi di tali circostanze, mentre i vertici NATO dichiarano, verso le autorità politiche e militari della Federazione Russa ” Non volete la NATO ai vostri confini, avrete sempre più NATO !!! “, che prende avvio la operazione militare speciale russa, con lo scopo, dopo averle riconosciute ufficialmente, di difendere le Repubbliche popolari del Donbass dalla imminente invasione ucraina, di difendere i confini stessi della Federazione Russa e di condurre, verso l’Ucraina una profonda e necessaria opera di denazistificazione, per ristabilire, per tutta la popolazione, i violati diritti politici e sociali e la libertà, sovranità ed indipendenza nazionale della Ucraina rispetto all’imperialismo USA ed UE, al fine di ristabilire, in ultimo, fra Ucraina e Russia, rapporti di pacifica convivenza e fraterna collaborazione economica e commerciale, nel rispetto della sovranità ed indipendenza reciproca, come era sempre stato, fino a prima del colpo di Stato del 2014.

Questi sono i fatti che, incontestabilmente, stanno alla base della situazione politica e militare attuale, in Ucraina.

Non dovrebbe essere difficile, per tutte le forze sinceramente democratiche ed antifasciste, prendere ” parte ” in modo adeguato e giusto, nell’attuale conflitto in corso in Ucraina, che è sempre di più un conflitto della NATO, combattuto per interposta persona, attraverso il regime reazionario ucraino di Zelensky, contro la Federazione Russa, che rischia di mettere a rischio la pace mondiale.

Ma, così non è, poiché, nel nostro Paese, tutte le forze di centrosinistra e di centrodestra, e tantopiù l’attuale Governo Meloni, guidato da un esponente politico, a capo di una formazione politica che affonda le proprie radici nel fascismo del presente e del passato, si schierano apertamente, secondo i dettami dell’imperialismo USA ed UE, a fianco del regime fascista ucraino di Zelensky, armandolo e sostenendolo politicamente.Quindi toccherà, ancora una volta, come in passato, ai comunisti, assumersi un tale compito, gravoso ma necessario, di far vivere, nel XXI secolo, i valori dell’antifascismo con quelli della lotta per la libertà, sovranità ed indipendenza nazionale dei popoli e degli Stati, contro l’imperialismo USA ed UE, come si addice alle migliori tradizioni del movimento operaio e popolare.

Anche perché, proprio nel nostro Paese, dopo decenni di politiche economiche e sociali, di stampo neoliberista e, quindi antipopolari e filopadronali, l’attacco alla democrazia, torna a manifestarsi con aperte aggressioni squadriste, da parte dei fascisti, contro giovani democratici, come avvenuto in una scuola, nei giorni scorsi, a Firenze, di fronte alla quale, il Ministro dell’istruzione, invece di difendere i valori antifascisti, sanciti nella Costituzione della Repubblica italiana, si scaglia contro una Preside che difende gli aggrediti ed i principi antifascisti violati.È ora di reagire, con una grande mobilitazione operaia e popolare, contro la politica aggressiva e guerrafondaia dell’imperialismo USA ed UE, che torna ad usare il fascismo come arma di aggressione contro la libertà, la sovranità ed indipendenza nazionale dei popoli e degli Stati del mondo intero.

Contro il fascismo, come eterno strumento di lotta a favore dell’imperialismo internazionale che ci porta alle soglie di un nuovo conflitto mondiale.

Per la pace, la democrazia ed il diritto dei popoli e degli Stati del mondo intero, di determinare il loro destino, contro ogni ingerenza dell’imperialismo USA ed UE.

Per una vera alternativa politica, economica, sociale e culturale all’attuale sistema socioeconomico capitalistico ed ai suoi padroni, nazionali ed internazionali, per l’uscita dell’Italia dalla NATO e dalla UE.

PER UNA EUROPA ED UNA ITALIA, LIBERE E SOVRANE, PARTE DI UN SISTEMA MONDIALE MULTIPOLARE, CREATORE DI PACE, SVILUPPO, E BENESSERE COLLETTIVO, PER TUTTI I POPOLI DEL MONDO !!!

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