Contro il fascismo di Bolsonaro

Traduzione di Marica Guazzora

da Portal Vermelho

Si moltiplicano le manifestazioni antifasciste che ripudiano il truculento conservatorismo  di Jair Bolsonaro, candidato di estrema destra a Presidente della Repubblica del Brasile 

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Il gruppo “Donne unite contro Bolsonaro” ha avuto in pochi giorni, il supporto di più di due milioni di elettori che non accettano l’autoritarismo del candidato che si basa sulla diffusione di odio contro la democrazia e la sinistra, e si scaglia contro i diritti della lavoratori, i poveri, i neri, le donne, i gruppi LGBT e tutti coloro che difendono le bandiere democratiche, popolari ed egualitarie. L’ondata democratica antifascista è evidente nella profusione di manifesti e lettere circolate nei giorni scorsi, che esprimono i sentimenti democratici che sono nel cuore di milioni di brasiliani e muovono la loro azione politica anti autoritaria. I centri sindacali hanno diffuso il documento “I sindacalisti contro il progetto fascista di Bolsonaro”, in cui ripudiano la sua candidatura e invocano elezioni democratiche e giorni migliori per il Brasile. E chiedono che   “tutti dicano di no a Bolsonaro!” Diverse organizzazioni si sono espresse  in difesa della democrazia e dei diritti delle persone e dei lavoratori contro colui che si presenta come l’esempio della esclusione sociale  in favore dei piccoli privilegi della minoranza che domina la società brasiliana. Sono i fans organizzati di squadre come Corinthians, Palmeiras, Santos, Bangu e Flamengo (RJ) e Internacional (RS). Persino gli agenti di polizia si erano già espressi  nello stesso modo. Nel novembre dello scorso anno, il collettivo degli Ufficiali di polizia progressista e democratica di Bahia ha pubblicato un manifesto contro la candidatura di Jair Bolsonaro alle elezioni di quest’anno. Queste manifestazioni sono guidate dal rifiuto delle posizioni razziste, misogine, omofobe e fortemente autoritarie del candidato di estrema destra. E, soprattutto, contro le idee antidemocratiche e antipopolari dei sostenitori di Bolsonaro, e si  può approfondire ulteriormente constatando il danno  causato dalla dittatura brasiliana imposta dal finanziere Michel Temer.

Il programma di Bolsonaro minaccia di aggravare la situazione di povertà, disoccupazione e perdita di reddito che ormai affligge i brasiliani. Peggiorare la situazione dell’industria, del commercio e dei settori produttivi dell’economia già visti sotto il governo imposto dal colpo di stato del 2016. Prostrando ulteriormente il Brasile alle  potenze imperialiste che minacciano la sovranità nazionale. Queste sono letture antifasciste che rafforzano l’opzione per la democrazia, per il ritorno dello sviluppo e il rispetto della sovranità nazionale che gli elettori brasiliani possono attuare con il voto del 7 ottobre. Sono chiare manifestazioni di grandi e diversi segmenti della società brasiliana che non vogliono vedere il paese tornare indietro al lontano passato già vissuto nella dittatura, ma ancora molto presente a causa del grave trauma che ha causato. Ci saranno altre iniziative e molti altri elettori dovranno  essere incoraggiati affinché il il Brasile cammini saldamente verso la piena democrazia, rifiutando l’intolleranza fascista, per riprendere la strada dello sviluppo economico sovrano, generando occupazione, reddito e inclusione.

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