da Redazione Pci
Governo Conte ed esperienza Tsipras: vicende diverse per una riflessione più vasta di Fosco Giannini
La profonda contraddizione che si è aperta tra il governo giallo-verde italiano e l’Unione europea; il respingimento, da parte della Commissione europea, del Documento Economico e Finanziario del governo Conte e la possibilità, fra tre settimane e se il DEF non sarà cambiato come vogliono le regole dittatoriali dell’Ue, che la Commissione europea lanci dure sanzioni economiche contro l’Italia, sono questioni di densissima natura politica che rimandano per molti versi alla fase – che fu peraltro ben più drammatica di quella che sta vivendo in questi giorni e per ora il nostro Paese – che segnò la Grecia nel 2015, tra i due governi Tsipras, e anche prima e dopo questi governi.
[……….] leggi Uscire dall’Euro e dall’Unione Europea. — PCI Federazione Torino
Nota di Redazione Falcerossa.
Al di là dell’analisi, che invito a leggere, vale la pena sottolineare le conclusioni dell’articolo di Fosco Giannini, che condivido totalmente.
Per la Lega e il M5S, come è stato e come è tuttora per i socialdemocratici e per la sinistra moderata, l’obiettivo massimo, già ora, è quello “di cambiare l’Ue dall’interno”, mantenendo l’ordine liberista sovranazionale, non comprendendo che solo una Ue socialista potrebbe essere una nuova Ue, che solo una trasformazione socialista sovranazionale potrebbe cancellare la contraddizione tra uno Stato, tra un popolo dell’Ue che si libera in senso anticapitalista e il resto dell’Ue, che nella sua interezza, come accaduto in Grecia, nega, a partire dal potere della Troika, il cambiamento reale ad un Paese singolo.
Un progetto, invece, quello di rompere con l’eurocentrismo, con l’Ue e con l’Euro, in nome degli interessi di classe e di massa, che non possono non perseguire le forze comuniste, antimperialiste e rivoluzionarie.
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