Il socialismo con caratteristiche cinesi. Perché funziona?

MarxVentuno Edizioni –

https://www.marx21books.com/prodotto/il-socialismo-con-caratteristiche-cinesi/

 – di Zhang Boying

In 70 anni dalla sua fondazione il 1° ottobre 1949 la Repubblica Popolare Cinese ha compiuto uno straordinario cammino sulla strada della liberazione dalle catene della dipendenza economica e politica dell’imperialismo e del sottosviluppo. Nel giro di alcuni decenni il più popoloso Paese al mondo, guidato dal Partito comunista cinese, è stato attore della più grande rivoluzione politica, economica, sociale finora conosciuta nella storia mondiale: ha eliminato la povertà per centinaia di milioni di persone, è oggi la seconda economia mondiale, è promotore della grande iniziativa di sviluppo mondiale della “Nuova Via della Seta” e si propone la costruzione di un futuro condiviso per tutta l’umanità.

Tutto ciò si deve al “socialismo con caratteristiche cinesi”.Copertina-Zhang-600-dp-novità

Che cosa è, attraverso quali tappe e processi storici si è costituito, come si è sviluppato creativamente sulla base del marxismo-leninismo, del pensiero di Mao Zedong, della teoria di Deng Xiaoping e delle innovazioni teoriche degli altri dirigenti che si sono succeduti alla guida del Paese, da Jiang Zemin a Hu Jintao, all’attuale presidente Xi Jinping? Come è organizzata la sua economia, come si articola il suo sistema politico, quale è il ruolo del Partito Comunista Cinese, con i suoi quasi 90 milioni di iscritti? Come funziona oggi questo socialismo, e perché funziona?
Lo spiega e illustra in modo articolato questo libro, che – ideato e coordinato da Zhang Boying – vicepresidente della Federazione di Scienze Sociali di Tianjin e professore all’Università Normale di Tianjin, è frutto del lavoro collettivo di diversi studiosi e ricercatori cinesi. Pubblicato dalla Tianjin People Publishing House nel 2014, viene oggi presentato per la prima volta in un Paese europeo dopo un paziente e certosino lavoro di traduzione e redazione.

Titolo originale
张博颖: 中国特色社会主义为什么行?
Zhang Boying: Zhōngguó tèsè shèhuì zhǔyì wèishnmé xíng?
Tianjin People Publishing House, 2014.

Traduzione italiana dalla lingua cinese: Letizia Vallini

Revisione della traduzione italiana: Zhao Shiwei

Editing: Cui Jie  Redazione finale dell’edizione italiana: Andrea Catone

Pagine: 500 Formato: 14,5 x 21 ISBN: 978-88-944721-0-3

Consulta l’indice   Prefazione di Zhang Boying

Spedizione gratuita con corriere espresso per ordini superiori a €29

dal capitolo XI

Per forgiare un buon ferro

il fabbro stesso deve essere forte”

1. Il partito è la chiave per gestire al meglio gli affari della Cina

– Passare di vittoria in vittoria è una garanzia fondamentale

– Portare avanti le responsabilità storiche e soddisfare le aspettative dei cittadini

– Le riforme e l’apertura non si fermeranno

[…]

Portare avanti le responsabilità storiche e soddisfare le aspettative dei cittadini

Quando il Partito Comunista Cinese convocò il I Congresso Nazionale nel luglio del 1921, il numero degli iscritti superava di poco i 50 membri. In 90 anni, il PCC è cresciuto fino a contare 80 milioni di iscritti, trasformandosi da una piccola organizzazione politica in una grande realtà di governo degna di questo nome, presente in quasi ogni parte del territorio cinese e che coinvolge la maggior parte del popolo. Il motivo che ha permesso al PCC di svilupparsi e crescere gradualmente mantenendo la vitalità e la combattività è direttamente collegato al ruolo del partito di “pioniere del proletariato, del popolo cinese e dell’intero Paese”.

Quando il PCC venne fondato, in Cina erano già presenti più di 300 partiti e gruppi politici: tutti hanno cercato di salire sul carro dei vincitori, ma sono andati incontro a drammatici cambiamenti storici, in certi casi prendendo addirittura una strada opposta ai desideri del popolo. Solo il Partito Comunista Cinese è riuscito a stare al passo con i tempi pur continuando a svilupparsi: alla fine del 2011, il numero dei membri aveva raggiunto gli 82,602 milioni, a cui si devono aggiungere 4,027 milioni nelle organizzazioni ai livelli di base. Tra questi 80 milioni di iscritti cresce il fior fiore dei membri del partito. Prima del PCC, in Cina nessuna organizzazione politica era mai stata in grado di riunire così tante persone e organizzarle in modo così scientifico e rigoroso. È in questo modo che il PCC si è trasformato nel partito marxista con la partecipazione di massa più ampia al mondo.

Sin dal momento della sua nascita, il Partito Comunista Cinese ha solennemente dichiarato di avere a cuore solamente gli interessi della classe operaia e della maggioranza della popolazione e di non perseguire interessi personali.

I comunisti […] non hanno interessi distinti dagli interessi del proletariato nel suo insieme. […] I comunisti si distinguono dagli altri partiti proletari solamente per il fatto che da un lato, nelle varie lotte nazionali dei proletari, essi mettono in rilievo e fanno valere quegli interessi comuni dell’intiero proletariato che sono indipendenti dalla nazionalità; d’altro lato per il fatto che, nei vari stadi di sviluppo che la lotta tra proletariato e borghesia va attraversando, rappresentano sempre l’interesse del movimento complessivo. In pratica, dunque, i comunisti sono la parte più risoluta dei partiti operai di tutti i paesi, quella che sempre spinge avanti; dal punto di vista della teoria, essi hanno un vantaggio sulla restante massa del proletariato pel fatto che conoscono le condizioni, l’andamento e i risultati generali del movimento proletario.1

La natura “di classe” che il Partito Comunista si è autoconferito ne ha permesso l’esistenza e lo sviluppo, l’ha reso ancora più attrattivo e ne ha influenzato gli aspetti più concreti.

Storicamente, sin dal momento della sua fondazione, il partito incoraggiò la partecipazione degli operai. Tuttavia, questo fece sì che il PCC prestasse più attenzione a questi ultimi e trascurasse i movimenti contadini e le altre classi sociali, cosa assolutamente da evitare vista la realtà semi-coloniale e semi-feudale e la tradizionale società agricola della Cina dell’epoca. Ciò chiarì che il lavoro del partito non può limitarsi ad avvantaggiare una sola classe sociale, ma deve giovare alla maggior parte del popolo. Le speciali condizioni nazionali della Cina e del suo percorso rivoluzionario fecero sì che i contadini e la piccola borghesia si trovassero ad essere la maggioranza dei membri del partito, elemento che influenzò la base ideologica del PCC, portandola verso il cammino errato dell’ideologia contadina e piccolo borghese. In questo contesto storico, come fu possibile mantenere la natura d’avanguardia e proletaria del partito? La risposta ci viene da Liu Shaoqi:

L’origine sociale dei membri del partito, comunque, non è l’unico fattore determinante. I fattori determinanti sono la lotta politica e la vita politica del Partito, la sua educazione ideologica e il suo ruolo di guida ideologica e politica. Il Programma Generale del nostro Partito e i suoi principi organizzativi assicurano al pensiero proletario e alle sue linee guida una posizione dominante all’interno del Partito2.

Il vero requisito fondamentale è che tutti i cittadini di ogni ceto della società cinese si uniscano nei ranghi del PCC, si adoperino per far conoscere il programma e lo statuto del partito e lottino per portare avanti la sua linea e la sua causa. Dopo un lungo periodo di ricerca, il PCC recluterà quegli elementi di spicco provenienti da ogni settore della società che siano qualificati per diventare membri del partito: solo grazie a questa grande adesione al Partito Comunista Cinese di persone provenienti da diverse classi sociali si continuerà a migliorare la coscienza ideologica degli iscritti, aumentando al contempo la combattività, l’influenza e la coesione dell’intera società.

Da un punto di vista più concreto, il numero dei membri e la struttura del partito rispecchia fedelmente la capacità del PCC di adattarsi costantemente ai cambiamenti dello sviluppo economico e sociale della Cina. Anche le basi “di classe” e “di massa” del partito si sono consolidate e si sono via via rafforzate, facendo sì che il PCC mantenesse inalterate la natura avanzata, la purezza e le caratteristiche di partito marxista e conservasse il proprio ruolo di guida, influenzando e dirigendo la vita politica della Cina. È così che il Partito Comunista Cinese è diventato quella forza centrale che guida il popolo verso nuove prospettive per lo sviluppo della causa del socialismo con caratteristiche cinesi.

Quando si vuole giudicare un partito politico, la cosa più importante da analizzare è il programma, le linee guida e ciò che esso rappresenta. Lenin ha sottolineato:

Ma che un partito sia o non sia realmente un partito operaio non dipende soltanto dal fatto che sia composto di operai, perché dipende anche dalle caratteristiche dei suoi dirigenti, dal contenuto della sua attività e dalla sua tattica politica. Solo questi ultimi elementi consentono di stabilire se abbiamo dinanzi a noi il vero partito politico del proletariato3.

La modernizzazione socialista con caratteristiche cinesi è un’impresa senza precedenti ed è una causa supportata da milioni di persone: il PCC deve continuare a svolgere il proprio ruolo di guida in modo da attirare le masse e incoraggiarle ad avanzare di pari passo. Il destino della classe operaia è strettamente collegato a quello del popolo e dell’intero Paese in quanto condividono gli stessi interessi fondamentali. Pur continuando a mantenere il proprio ruolo di guida della classe operaia, il PCC deve anche guidare i cittadini cinesi e l’intero Paese, tenendo sempre presente l’obiettivo fondamentale di servire il popolo incondizionatamente.

Affidandosi al popolo e permettendo alla classe operaia, ai contadini e agli altri lavoratori di svolgere il proprio ruolo di elemento fondamentale nella promozione dello sviluppo delle forze produttive, il PCC potrà incoraggiare le nuove classi sociali a prendere parte alla costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi e metterà in gioco l’entusiasmo, l’iniziativa e la creatività dei cittadini nel portare avanti i processi di riforma e apertura e di modernizzazione. Il partito farà affidamento sulla saggezza del popolo per rafforzare e migliorare il proprio ruolo di guida, assicurarsi la piena fiducia e il sostegno dei cittadini e mobilitare una forza che fornisca garanzie politiche fondamentali per il processo di riforma e apertura e per la modernizzazione socialista. Il ruolo di pioniere del popolo e dell’intera Cina svolto dal Partito Comunista Cinese è una delle sue caratteristiche essenziali e un vantaggio intrinseco.

Oggi, le basi “di classe” e “di massa” del partito sono sempre più solide e rendono il PCC “un buon fabbro”.

In primo luogo, dal punto di vista della strategia politica globale, il partito è in grado di rappresentare in maniera più consapevole le esigenze di sviluppo delle forze produttive, la direzione della cultura e gli interessi fondamentali della grande maggioranza del popolo, rendendo sempre più scientifica la propria forma di governo.

Secondo, il PCC è in grado di promuovere l’innovazione teorica della sinizzazione del marxismo, che, a sua volta, permette di modernizzare le pratiche di governo, rivitalizzando e mantenendo al passo con i tempi il sistema amministrativo nazionale e le sue modalità di lavoro.

Terzo, la costruzione ideologica è il prerequisito su cui si basa il partito, che continua a dare il benvenuto a persone di talento di ogni estrazione sociale, in modo da incarnare l’essenza di un’organizzazione sociale capace di rappresentare al meglio la Cina e di un partito politico di classe mondiale.

In quarto luogo, il PCC deve esaminare la questione della relazione tra il governo e il popolo, tenere sempre presenti i possibili pericoli, migliorare il proprio ruolo di guida, prevenire ed evitare ogni tipo di corruzione e ottenere il consenso stabile del popolo grazie ad azioni concrete.

Infine, il partito deve seguire la propria natura proletaria, farsi carico dello spirito nazionale cinese e usare strategie politiche che possano far fronte alle sfide del mondo contemporaneo, ovvero la multipolarizzazione, la globalizzazione economica e l’informatizzazione.

[pp. 469-73]

1K. Marx, F. Engels, Il Manifesto del Partito Comunista, in Opere, volume VI, Editori Riunti, Roma, 1973, p. 498.

2Liu Shaoqi, Three Essays on Party-Building, Foreign Language Press, 1980, p. 181.

3Vladimir I. Lenin, Discorso sull’adesione al partito laburista britannico, in Opere Complete, op. cit., vol. XXXI, pp. 244-245.

 

 

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