Crisi Russia-Ucraina – Linea di “Cumpanis” e discorso di Putin.

Il quadro internazionale è drammatico. “Cumpanis” ha già ampiamente argomentato e divulgato la propria analisi, che individua negli USA e nella NATO, con l’UE a traino, le forze planetarie responsabili della guerra e del pericolo dell’estensione della guerra dall’Ucraina al mondo. L’Amministrazione nordamericana, con Biden in testa, ha scelto strategicamente di far uscire gli USA dalla loro profonda crisi economica e di leadership mondiale attraverso la spinta alla guerra, attraverso un attacco generale alla Russia e alla Repubblica Popolare Cinese.

E’ a partire da questo elemento strategico che va compreso il disegno USA-NATO di accerchiare la Russia e di trasformare l’Ucraina in un’ immensa Base militare USA-NATO dotata non solo di un enorme arsenale militare convenzionale proveniente da Washington e dall’intera NATO, ma anche dotata sia di missili balistici capaci di giungere Mosca in 35 minuti che di missili nucleari in grado di colpire la capitale russa in 4/5 minuti. Ed è a partire dal disegno strategico USA- NATO volto a “liberare il mondo” dalle due potenze, Russia e Cina, che va interpretato il colpo di stato nazifascista col quale nel 2014 l’imperialismo ha esautorato il governo ucraino legittimo e filorusso di Viktor Yanukovich e “trasportato” di peso l’Ucraina nel campo imperialista. Ma con la differenza sostanziale, rispetto ai tanti colpi di stato che gli USA hanno costruito e sorretto in America Latina e in Africa, che l’Ucraina è al confine con la Russia, a ridosso di Mosca. Non lontana dalla Cina. E sempre attraverso la lente del disegno strategico nordamericano va letta quell’insistenza piena di sangue e violenza con la quale Kiev nazifascista, gli USA e la NATO bombardano e terrorizzano da otto anni l’intero Donbass e specificatamente le due Repubbliche Popolari indipendenti del Donetsk e Lugansk. Massacrando i loro popoli.

In Italia, come nel resto dell’Occidente capitalistico, l’intero apparato mediatico è in mano alla cultura dominante filoatlantista. Tra i compiti primari che abbiamo come comunisti c’è quello, difficile ma indispensabile, di far maturare un altro punto di vista, un altro senso comune di massa, alternativo a quello dominante. Abbiamo anche il compito, come comunisti, di opporci alla demonizzazione dell’ “altro da noi”. Dall’alba al tramonto tutti i media italiani sono letteralmente occupati dalle notizie confezionate dall’impero, provenienti dagli USA e pedissequamente replicate in ogni giornale, in ogni telegiornale, in ogni, unilaterale, falso e ossessivo, “dibattito” televisivo. Ogni altra fonte di informazione mondiale, come e ormai ben più che nel “Big Brother”, il Grande Fratello di Orwell, è accuratamente rimossa e censurata.

Occore dare invece voce anche “all’altra parte del mondo”.

E’ per questo che “Cumpanis” propone la lettura dell’importante Discorso alla Russia e al mondo tenuto da Putin venerdi 25 febbraio. Leggetelo, studiatelo (senza apriorismi, senza pregiudizi contrari o favorevoli). Meditatelo. Divulgatelo.

(Fosco Giannini, Presidente Associazione Nazionale “Cumpanis”)

PUTIN – DISCORSO ALLA RUSSIA E AL MONDO.

Venerdi’ 25 febbraio 2022

GLI ANTEFATTI

«È un dato di fatto che negli ultimi 30 anni abbiamo pazientemente cercato di raggiungere un accordo con i principali Paesi della NATO sui principi di una sicurezza uguale e indivisibile in Europa. In risposta alle nostre proposte, abbiamo invariabilmente affrontato o cinici inganni e bugie o tentativi di pressioni e ricatti, mentre l’alleanza del Nord Atlantico ha continuato ad espandersi nonostante le nostre proteste e preoccupazioni. La sua macchina militare si sta muovendo e, come ho detto, si sta avvicinando al nostro stesso confine. Perché sta succedendo? Da dove veniva questo modo insolente di parlare dall’alto del loro eccezionalismo, infallibilità e permissivismo? Qual è la spiegazione di questo atteggiamento sprezzante nei confronti dei nostri interessi e delle nostre esigenze assolutamente legittime? La risposta è semplice. Tutto è chiaro ed evidente. Alla fine degli anni ’80, l’Unione Sovietica si è indebolita e successivamente si è divisa. Quell’esperienza dovrebbe servirci da buona lezione, perché ci ha mostrato che la paralisi del potere e della volontà è il primo passo verso il completo degrado e l’oblio. Abbiamo perso la fiducia per un solo momento, ma è stato sufficiente per sconvolgere l’equilibrio delle forze nel mondo. Di conseguenza, i vecchi trattati e accordi non sono più efficaci. Tutto ciò che non si addice allo Stato dominante, ai poteri costituiti, viene denunciato come arcaico, obsoleto e inutile. Allo stesso tempo, tutto ciò che si considera utile è presentato come la verità ultima e imposto agli altri a prescindere dal costo, abusivamente e con ogni mezzo disponibile. Coloro che si rifiutano di obbedire sono soggetti a misure stringenti. Ciò che sto dicendo ora non riguarda solo la Russia, e la Russia non è l’unico Paese ad essere preoccupato per questo. Questo ha a che fare con l’intero sistema delle relazioni internazionali, e talvolta anche con gli alleati degli Stati Uniti. Naturalmente, la pratica, le relazioni internazionali e i principi che le regolavano dovevano tenere conto dei cambiamenti avvenuti nel mondo e negli equilibri delle forze. Tuttavia, ciò avrebbe dovuto essere fatto in modo professionale, agevole, paziente e con il dovuto rispetto per gli interessi di tutti gli Stati e la propria responsabilità. Invece, abbiamo assistito a uno stato di euforia creato dal sentimento di assoluta superiorità, una sorta di assolutismo moderno, unito ai bassi standard culturali e all’arroganza di coloro che formulavano e spingevano decisioni che si adattavano solo a loro stessi. La situazione ha preso una piega diversa. Ci sono molti esempi di questo. Dapprima è stata condotta una sanguinosa operazione militare contro Belgrado, senza l’approvazione del Consiglio di sicurezza dell’ONU ma con aerei da combattimento e missili utilizzati nel cuore dell’Europa. I bombardamenti di città pacifiche e infrastrutture vitali sono andati avanti per diverse settimane. Devo ricordare questi fatti, perché alcuni colleghi occidentali preferiscono dimenticarli, e quando abbiamo accennato all’evento, preferiscono evitare di parlare di diritto internazionale, sottolineando invece le circostanze che interpretano a modo loro. Poi è stata la volta dell’Iraq, della Libia e della Siria. […] Ma l’esempio che si distingue dagli eventi di cui sopra è, ovviamente, l’invasione dell’Iraq senza alcuna base legale. Hanno usato il pretesto di informazioni presumibilmente affidabili disponibili negli Stati Uniti sulla presenza di armi di distruzione di massa in Iraq. Per provare questa affermazione, il Segretario di Stato americano ha mostrato pubblicamente una fiala, perché tutto il mondo potesse vederla, assicurando alla comunità internazionale che si trattava di un agente di guerra chimica creato in Iraq. In seguito si è scoperto che tutto ciò era un falso e una farsa, e che l’Iraq non aveva armi chimiche. Incredibile e sconvolgente ma vero. Abbiamo assistito a bugie fatte al più alto livello statale e espresse dall’alto podio delle Nazioni Unite. Di conseguenza assistiamo a una tremenda perdita di vite umane, danni, distruzione e una colossale ondata di terrorismo».

L’IMPERO DELLE BUGIE

«Nel complesso, sembra che quasi ovunque, in molte regioni del mondo dove gli Stati Uniti hanno introdotto la propria legge e il proprio ordine, ciò abbia creato ferite sanguinanti e non rimarginate e la maledizione del terrorismo internazionale e dell’estremismo. Ho citato solo gli esempi più eclatanti ma tutt’altro che unici di disprezzo del diritto internazionale. Questa serie include promesse di non espandere la NATO verso est nemmeno di un centimetro. Per ribadire: ci hanno ingannato, o, per dirla semplicemente, ci hanno preso in giro. Certo, si sente spesso dire che la politica è un affare sporco. Potrebbe essere, ma non dovrebbe essere così sporco come lo è ora, non a tal punto. Questo tipo di comportamento da truffatore è contrario non solo ai principi delle relazioni internazionali ma anche e soprattutto alle norme morali ed etiche generalmente accettate. Dov’è la giustizia e la verità qui? Solo bugie e ipocrisia tutt’intorno.

Per inciso, politici, scienziati politici e giornalisti statunitensi scrivono e affermano che negli ultimi anni negli Stati Uniti è stato creato un vero e proprio “impero delle bugie”. È difficile non essere d’accordo con questo, è davvero così. Ma non bisogna essere modesti: gli Stati Uniti sono ancora un grande Paese e una potenza che fa sistema. Tutti i suoi satelliti non solo dicono di sì con umiltà e obbedienza e lo riproducono a pappagallo al minimo pretesto, ma ne imitano anche il comportamento e accettano con entusiasmo le regole che offre loro. Pertanto, si può affermare con buona ragione e sicurezza che l’intero cosiddetto blocco occidentale formato dagli Stati Uniti a propria immagine e somiglianza è, nella sua interezza, lo stesso “impero delle bugie”».

LA PACE PUNITIVA DOPO LA GUERRA FREDDA

«Quanto al nostro Paese, dopo la disintegrazione dell’URSS, data l’intera apertura senza precedenti della nuova Russia moderna, la sua disponibilità a lavorare onestamente con gli Stati Uniti e gli altri partner occidentali e il suo disarmo praticamente unilaterale, hanno cercato di finirci e distruggerci completamente. Era così negli anni ’90 e nei primi anni 2000, quando il cosiddetto Occidente sosteneva attivamente il separatismo e le bande di mercenari nella Russia meridionale. Quali vittime, quali perdite abbiamo dovuto sostenere e quali prove abbiamo dovuto affrontare in quel momento prima di spezzare la schiena al terrorismo internazionale nel Caucaso! Lo ricordiamo e non lo dimenticheremo mai.

In effetti, i tentativi di usarci nel proprio interesse non sono mai cessati fino a tempi molto recenti: hanno cercato di distruggere i nostri valori tradizionali e di imporci i loro falsi valori che eroderebbero noi, la nostra gente dall’interno, gli atteggiamenti che hanno imposto in modo aggressivo nel loro Paesi, atteggiamenti che portano direttamente al degrado e alla degenerazione, perché contrari alla natura umana. Questo non accadrà. Nessuno è mai riuscito a farlo, né ci riusciranno ora».

GLI ULTIMI MESI

«Nonostante tutto, nel dicembre 2021 abbiamo fatto l’ennesimo tentativo di raggiungere un accordo con gli Stati Uniti e i suoi alleati sui principi della sicurezza europea e della non espansione della NATO. I nostri sforzi sono stati vani. Gli Stati Uniti non hanno cambiato posizione. Non ritengono necessario essere d’accordo con la Russia su una questione per noi critica. Gli Stati Uniti perseguono i propri obiettivi, trascurando i nostri interessi. Coloro che aspirano al dominio globale hanno designato pubblicamente la Russia come loro nemico. Lo hanno fatto impunemente. Con l’espansione della NATO verso est, la situazione per la Russia è peggiorata e diviene più pericolosa di anno in anno. Inoltre, in questi ultimi giorni la leadership della NATO è stata schietta nelle sue dichiarazioni secondo cui è necessario accelerare e intensificare gli sforzi per avvicinare le infrastrutture dell’alleanza ai confini della Russia. In altre parole, hanno rafforzato la loro posizione. Non possiamo restare inattivi e osservare passivamente questi sviluppi. Questa sarebbe una cosa assolutamente irresponsabile da fare per noi. Qualsiasi ulteriore espansione delle infrastrutture dell’alleanza del Nord Atlantico o gli sforzi in corso per ottenere un punto d’appoggio militare nel territorio ucraino sono per noi inaccettabili. Naturalmente, la domanda non riguarda la NATO stessa. Serve semplicemente come strumento della politica estera degli Stati Uniti. Il problema è che nei territori adiacenti alla Russia, che devo notare come la nostra terra storica, sta prendendo forma un ostile “anti-Russia”. Completamente controllata dall’esterno, sta facendo di tutto per attirare le forze armate della NATO e ottenere armi all’avanguardia. Per gli Stati Uniti e i suoi alleati si tratta di una politica di contenimento della Russia, con evidenti dividendi geopolitici. Per il nostro Paese è una questione di vita o di morte, una questione del nostro futuro storico come nazione. Questa non è un’esagerazione; questo è un fatto. Non è solo una minaccia molto reale ai nostri interessi, ma anche all’esistenza stessa del nostro Stato e alla sua sovranità. È la linea rossa di cui abbiamo parlato in numerose occasioni. L’hanno attraversato».

IL DONBASS

«Questo mi porta alla situazione nel Donbass. Possiamo vedere che le forze che hanno organizzato il colpo di Stato in Ucraina nel 2014 hanno preso il potere, lo stanno mantenendo con l’aiuto di procedure elettorali ornamentali e hanno abbandonato la strada di una soluzione pacifica del conflitto. Per otto anni, per otto interminabili anni abbiamo fatto tutto il possibile per sistemare la situazione con mezzi politici pacifici. Tutto è stato vano. Come ho detto nel mio discorso precedente, non puoi guardare senza compassione a ciò che sta accadendo lì. È diventato impossibile tollerarlo. Abbiamo dovuto fermare quell’atrocità, quel genocidio dei milioni di persone che vivono lì e che hanno riposto le loro speranze sulla Russia, su tutti noi. Sono le loro aspirazioni, i sentimenti e il dolore di queste persone che sono stati la principale forza motivante dietro la nostra decisione di riconoscere l’indipendenza delle repubbliche popolari del Donbass. Vorrei inoltre sottolineare quanto segue. Concentrati sui propri obiettivi, i principali Paesi della NATO stanno sostenendo i nazionalisti di estrema destra e i neonazisti in Ucraina, coloro che non perdoneranno mai il popolo della Crimea e di Sebastopoli per aver scelto liberamente di riunirsi con la Russia. Cercheranno senza dubbio di portare la guerra in Crimea proprio come hanno fatto nel Donbass, di uccidere persone innocenti proprio come fecero i membri delle unità punitive dei nazionalisti ucraini e dei complici di Hitler durante la Grande Guerra Patriottica. Hanno anche rivendicato apertamente diverse altre regioni russe. Se guardiamo alla sequenza degli eventi e ai rapporti in arrivo, la resa dei conti tra la Russia e queste forze non può essere evitata. È solo questione di tempo. Si stanno preparando e aspettano il momento giusto. Inoltre, sono arrivati ​​​​al punto di aspirare ad acquisire armi nucleari. Non permetteremo che ciò accada. Ho già detto che la Russia ha accettato la nuova realtà geopolitica dopo la dissoluzione dell’URSS. Abbiamo trattato tutti i nuovi Stati post-sovietici con rispetto e continueremo ad agire in questo modo. Rispettiamo e rispetteremo la loro sovranità, come dimostrato dall’assistenza che abbiamo fornito al Kazakistan quando ha dovuto affrontare eventi tragici e una sfida in termini di statualità e integrità. Tuttavia, la Russia non può sentirsi al sicuro, svilupparsi ed esistere mentre affronta una minaccia permanente dal territorio dell’odierna Ucraina.

Non ci hanno lasciato nessun’altra opzione per difendere la Russia e il nostro popolo, oltre a quella che siamo costretti a usare oggi. In queste circostanze, dobbiamo agire con coraggio e immediatezza. Le repubbliche popolari del Donbass hanno chiesto aiuto alla Russia. Lo scopo di questa operazione (militare) è proteggere le persone che, ormai da otto anni, stanno affrontando l’umiliazione e il genocidio perpetrati dal regime di Kiev. A tal fine, cercheremo di smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, nonché di processare coloro che hanno perpetrato numerosi crimini sanguinosi contro i civili, compresi i cittadini della Federazione Russa. Non è nostro piano occupare il territorio ucraino. Non intendiamo imporre nulla a nessuno con la forza».

APPELLO AI CITTADINI UCRAINI

«In questo contesto vorrei rivolgermi ai cittadini ucraini. Nel 2014, la Russia è stata obbligata a proteggere la popolazione della Crimea e di Sebastopoli da coloro che voi stessi chiamate “nats”. Il popolo della Crimea e di Sebastopoli ha fatto la sua scelta a favore di stare con la sua patria storica, la Russia, e noi abbiamo sostenuto la loro scelta. Come ho detto, non potremmo agire diversamente. L’attualità non ha nulla a che fare con il desiderio di violare gli interessi dell’Ucraina e del popolo ucraino. Sono collegati alla difesa della Russia da coloro che hanno preso in ostaggio l’Ucraina e stanno cercando di usarla contro il nostro Paese e il nostro popolo. Ribadisco: stiamo agendo per difenderci dalle minacce create per noi e da un pericolo peggiore di quello che sta accadendo ora. Vi chiedo, per quanto difficile possa essere, di capirlo e di collaborare con noi per voltare al più presto questa tragica pagina e andare avanti insieme, senza permettere a nessuno di interferire nei nostri affari e nelle nostre relazioni, ma sviluppando in modo indipendente, in modo da creare condizioni favorevoli per superare tutti questi problemi e rafforzarci dall’interno come un tutto unico, nonostante l’esistenza dei confini statali. Credo in questo, nel nostro futuro comune».

APPELLO AL POPOLO RUSSO

«Cittadini della Russia,

La cultura e i valori, l’esperienza e le tradizioni dei nostri antenati fornivano invariabilmente una potente base per il benessere e l’esistenza stessa di interi Stati e nazioni, il loro successo e la loro vitalità. Naturalmente, questo dipende direttamente dalla capacità di adattarsi rapidamente al cambiamento costante, mantenere la coesione sociale e la disponibilità a consolidare e raccogliere tutte le forze disponibili per andare avanti. Dobbiamo essere sempre forti, ma questa forza può assumere forme diverse. L’“impero delle bugie”, di cui ho parlato all’inizio del mio discorso, procede nella sua politica principalmente con una forza ruvida e diretta. Questo è quando si applica il nostro detto sull’essere “tutti muscoli e niente cervello”. Sappiamo tutti che avere giustizia e verità dalla nostra parte è ciò che ci rende veramente forti. Se questo è il caso, sarebbe difficile non essere d’accordo con il fatto che è la nostra forza e la nostra disponibilità a combattere che sono il fondamento dell’indipendenza e della sovranità e forniscono le basi necessarie per costruire un futuro affidabile per la vostra casa, la vostra famiglia, e la vostra Patria. Alla fine, il futuro della Russia è nelle mani del suo popolo multietnico, come è sempre stato nella nostra storia. Ciò significa che le decisioni che ho preso verranno eseguite, che raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo prefissati e garantiremo in modo affidabile la sicurezza della nostra Patria. Credo nel vostro sostegno e nella forza invincibile radicata nell’amore per la nostra Patria».

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