Il documento del Comitato Esecutivo del CMP

cebrapaz
da cebrapaz.org.br | Traduzione di Marx21.it

Il sito del Comitato Brasiliano di Solidarietà con i Popoli e di Lotta per la Pace (Cebrapaz), ha pubblicato il dettagliato documento stilato dal Comitato Esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace (CMP) nel corso della sua ultima riunione.

Il Comitato Esecutivo (CE) del Consiglio Mondiale della Pace (CMP) si è riunito nella provincia cubana di Guantanamo, il 20 e 21 novembre 2015. La riunione è stata organizzata dal Movimento Cubano per la Pace e la Sovranità dei Popoli (MOVPAZ).

Al CE è seguito il IV Seminario Internazionale per la Pace e l’Eliminazione delle Basi Militari Straniere nel Mondo, organizzato congiuntamente da CMP, MOVPAZ e dall’Istituto Cubano di Amicizia tra i Popoli (ICAP), tra il 23 e il 25 novembre, in conclusione del quale è stata diffusa una dichiarazione finale.

La riunione del Comitato Esecutivo del CMP ha passato in rassegna la situazione mondiale e le minacce alla pace e alla stabilità, le crescenti aggressioni e guerre imperialiste in varie parti del mondo, ed anche la risposta dei popoli e movimenti per la pace, e ha manifestato la sua profonda preoccupazione per i crescenti pericoli di un conflitto catastrofico di grandi proporzioni. D’altro lato, è stato anche messo in rilievo che l’opinione pubblica e i movimenti popolari contro aggressioni e guerre imperialiste e per la pace e la stabilità si stanno mobilitando in varie parti del mondo.
Con lo svolgimento del suo CE a Guantanamo, a pochi chilometri di distanza dalla base militare degli Stati Uniti e dal suo campo di concentramento e tortura, il CMP ha riaffermato la richiesta incondizionata della chiusura immediata e definitiva della base, che è occupata contro la volontà del popolo cubano, e della restituzione del territorio a Cuba.

Il CMP ha trasmesso anche la sua solidarietà sincera e incrollabile al popolo cubano e alla sua rivoluzione, in difesa delle sue conquiste e per porre fine al blocco degli Stati Uniti contro Cuba, per la sospensione della “posizione comune” dell’UE contro Cuba e delle altre sanzioni e interferenze. Condividiamo la gioia e la soddisfazione del popolo cubano per il pieno ritorno dei cinque eroi cubani nella loro patria.

Dal suolo latinoamericano il CMP saluta i popoli della regione e manifesta la sua solidarietà alla lotta per il diritto sovrano di decidere da soli, liberi da macchinazioni straniere e sovversione, del proprio futuro e dei percorsi del proprio sviluppo. Rileviamo l’importante decisione della CELAC di dichiarare la regione, nel 2014, nella sua riunione del vertice all’Avana, una “Zona di Pace”, il che riflette i sentimenti genuini e le aspirazioni della grande maggioranza della popolazione nell’Emisfero Occidentale.

Il CMP denuncia e ripudia tutti i tentativi di ingerenza imperialista negli affari interni del Venezuela, che svolge le sue elezioni parlamentari, compresi i tentativi di attacco, sovversione, allo scopo di rovesciare un governo democraticamente eletto. Noi riconosciamo e appoggiamo le misure e le conquiste progressiste degli ultimi 16 anni in nome del popolo venezuelano, come pure le sfide e la necessità di approfondire il processo di trasformazione e di fare fronte all’oligarchia e al suo potere.

Il CMP riconosce i passi fatti nei “negoziati di pace” tra il governo colombiano e le FARC-EP all’Avana per la firma di un accordo di pace complessivo, pur sottolineando le sfide e i rischi nella ricerca di tutte le garanzie di una soluzione politica improntata alla giustizia e alla dignità per le quali il popolo colombiano ha lottato per più di mezzo secolo.

Il CMP esprime la sua solidarietà al popolo dell’Argentina perché eserciti i suoi diritti di sovranità sulle Isole Malvine e condanna la violazione grossolana di questi diritti da parte del Regno Unito.

Appoggiamo il diritto del popolo di Porto Rico, una colonia degli USA nel Mar dei Caraibi, alla sua autodeterminazione e libertà, insieme alla nostra richiesta della liberazione del prigioniero politico Oscar Lopez Rivera dalla sua detenzione negli Stati Uniti.

Condanniamo gli attacchi come quelli perpetrati a Parigi alcuni giorni fa ed esprimiamo la nostra più sincera solidarietà al popolo francese nel suo dolore. Inoltre, come le risposte del governo francese e il suo ruolo nel conflitto in Siria hanno dimostrato, la cosiddetta lotta contro gruppi terroristi – molti dei quali sono emersi come risultato diretto dell’azione imperialista e in particolare degli USA, della NATO e dei suoi alleati nella regione – è usata per attaccare i diritti democratici degli stessi cittadini della Francia e degli immigrati in vari paesi europei.

Giorno dopo giorno, il Mar Egeo si sta trasformando in un cimitero per centinaia di famiglie che fuggono da Siria, Iraq e Afghanistan, distrutti dalla guerra. Le isole greche si stanno trasformando in campi di rifugiati, senza le risorse sufficienti e adeguate a ricevere e accogliere queste persone. Una questione chiave in questa vicenda continua ad essere rappresentata dai regolamenti dell’UE previsti dagli accordi di Schengen e Dublino II, come pure dall’ipocrisia dell’UE e dei governi di molti dei paesi dove i rifugiati si stanno dirigendo, e che sono apertamente ostili ai rifugiati.

Riaffermiamo la nostra solidarietà al popolo di Cipro, che da più di 50 anni si trova sotto occupazione parziale del 37% delle sue terre, e manifestiamo la nostra preoccupazione per il fatto che il governo di destra sta rafforzando i suoi legami con le multinazionali del petrolio, gli USA, la NATO e Israele, insieme alle monarchie reazionarie del Medio Oriente. Rigettiamo qualsiasi “soluzione” della questione di Cipro che lo converta in un protettorato, allo scopo di servire gli interessi geostrategici ed energetici degli imperialisti nella regione e che trasformi in vittima il popolo di Cipro, greco-ciprioti e turco-ciprioti. Il CMP riafferma la sua posizione per una soluzione praticabile che può solo poggiare su una federazione bi-comunale e bi-zonale, con una sovranità, una cittadinanza e una rappresentanza internazionale, con uguaglianza politica, come richiesto dalle risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU su Cipro.

Esprimiamo la nostra condanna ai piani del governo greco per installare una nuova base militare degli USA nel Mar Egeo (nell’isola di Karpathos) e per estendere le operazioni militari degli USA e della NATO oltre la base di Souda ad altre parti dell’isola di Creta, con piani per impiantare droni degli USA in suolo greco.

Il CMP ha denunciato e condannato le recenti manovre militari della NATO, intitolate “Trident Juncture 2015” in Spagna, Italia e Portogallo, tra le maggiori nella storia della NATO, con dispositivi militari pesanti, ma che hanno ricevuto la ferma opposizione di organizzazioni che fanno parte del CMP, in particolare in Portogallo. La NATO prova ancora una volta ad essere il principale aggressore globale e strumento armato dell’imperialismo degli USA e dell’UE. Il CMP appoggia la lotta in ogni Stato-membro della NATO contro la maggiore macchina da guerra dell’imperialismo e il diritto di ogni popolo a ritirarsi da essa, a chiedere lo scioglimento della NATO a livello globale. Il CMP considera prioritaria la lotta contro la NATO, particolarmente in preparazione del vertice in Polonia, nel luglio 2016.

L’Europa dell’Est continua a permanere in uno stato di tensione, poiché gli USA, l’UE e la NATO stanno pericolosamente dislocando forze dagli Stati Baltici alla Bulgaria con decine di migliaia di soldati, insieme a uno “Scudo di Difesa Antimissile”, allo scopo di allargare la loro agenda geostrategica rivolta alla Russia e all’Ucraina, dove un golpe orchestrato nel 2013 ha installato un governo reazionario con l’appoggio di forze neofasciste. Esprimiamo la nostra solidarietà con le forze antimperialiste e progressiste in Ucraina e denunciamo gli attacchi contro le popolazioni e le città nella parte orientale del paese (Donbass) e la “caccia alle streghe” organizzata dal governo illegale, che ha come obiettivo distruggere la legalità dei comunisti e delle altre forze progressiste in Ucraina.

Il CMP osserva con preoccupazione straordinaria come la situazione nel Medio Oriente sia sempre più pericolosamente tesa. La concentrazione di ogni tipo di potere militare in cielo e in terra, in Siria e in Iraq, sta creando una situazione esplosiva e minacciando una guerra generalizzata per il controllo strategico delle risorse energetiche, degli oleodotti e delle sfere di influenza, ed anche violenti cambiamenti di regime e la ridefinizione delle frontiere.

Il CMP invita il popolo amante della pace ad essere vigilante e a mobilitare forze nei propri rispettivi paesi contro la nuova e stavolta generalizzata guerra.

Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo siriano, che sta affrontando l’attacco imperialista e terrorista.

Il CMP denuncia con fermezza il piano imperialista per un “nuovo Medio Oriente”, guidato dagli USA, dall’UE e dai loro alleati nella regione, con la mentalità pericolosa della crociata. Le forze fondamentaliste islamiche, per tanti anni tollerate e alimentate dagli imperialisti stessi, hanno assunto il nuovo ruolo di “guerrieri santi armati” in vari paesi, particolarmente in Iraq e in Siria. Il progetto dell’ “ISIS” è l’altra faccia della medaglia dell’agenda imperialista nella regione.

L’apparizione dell’ “ISIS” è il risultato della guerra di aggressione e occupazione dell’Iraq da parte degli USA e dei loro alleati. L’agenda imperialista ha come obiettivo costruire sfere di influenza e controllo delle risorse energetiche è ciò esige regimi obbedienti, anche a costo di ignorare qualsiasi conseguenza per i popoli della regioni.

Oltretutto, non è possibile qualsivoglia “intervento militare umanitario” da parte di coloro che hanno massacrato i popoli stessi. Responsabilità speciale ha il governo turco, senza il quale in Siria non si sarebbe potuto attuare.

I milioni di rifugiati in Turchia e negli altri paesi vicini sono il risultato tragico del piano per far rovesciare il regime di Damasco da bande multinazionali che entrano principalmente dalla Turchia, coadiuvata dalle monarchie del Golfo.

Prendendo nota della recente concentrazione di forze militari, il CMP è preoccupato per il maggiore coinvolgimento della NATO contro la Siria allo scopo di combattere la presenza militare della Russia, che interviene su richiesta del governo siriano.

Il CMP esprime la più profonda preoccupazione per la crescita del fondamentalismo religioso nella regione come parte di un piano per manipolare la coscienza dei popoli, sia attraverso il “lavaggio del cervello” che attraverso il terrore aperto, che nasconde l’effettiva collaborazione di queste forze con gli imperialisti di USA, NATO e UE e i loro alleati che si trovano nella regione, in particolare Israele, Qatar e Arabia Saudita.

Il Consiglio Mondiale della Pace accoglie con gioia il fatto che la bandiera palestinese sia stata issata davanti alla sede dell’ONU, sebbene il diritto inalienabile del popolo palestinese all’adesione piena della Palestina all’ONU continui a non essere rispettato.

Osserviamo con profonda preoccupazione e sdegno la scalata della violenza e le azioni sempre più brutali dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi. La ripetizione di questo ciclo fatale e inaccettabile è dovuta alla persistente impunità del regime israeliano per i crimini di guerra commessi quotidianamente contro il valoroso popolo palestinese, con la connivenza degli Stati Uniti, che appoggiano un regime di oppressione e minaccia contro i popoli della regione, mentre monopolizzano un “processo di pace” falso che da due decenni favorisce l’occupazione.

Il CMP rilancia il suo appello per la fine dell’occupazione, per la creazione di uno Stato palestinese libero, indipendente e vivibile all’interno delle frontiere esistenti prima del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come sua capitale. Allo stesso modo, appoggiamo il diritto al ritorno dei  rifugiati palestinesi, in accordo con la risoluzione 194 dell’ONU, ed esigiamo la liberazione di tutti i prigionieri politici palestinesi nelle prigioni israeliane.

Il CMP esige il ritiro delle forze israeliane dalle Colline del Golan siriane e dalla regione libanese di  Shebaa. Appoggiamo un Medio Oriente come zona libera dalle armi nucleari. Non possono esserci due pesi e due misure quando si tratta di Israele, specialmente dopo l’accordo con l’Iran sul suo diritto all’uso pacifico dell’energia nucleare. Esprimiamo anche la nostra solidarietà con le forze progressiste e amanti della pace in Iran e Israele nella lotta per i diritti, le libertà democratiche e per la giustizia sociale per i propri popoli.

Il Comitato Esecutivo respinge fermamente il “Pivot to Asia” degli USA, compresa la partnership Trans-Pacifico, e i piani per collocare il 60% della loro forza militare nella regione di Asia-Pacifico, allo scopo di garantire i propri interessi geostrategici. Il CMP segue con preoccupazione gli sviluppi nel Mar Meridionale della Cina, dove la disputa territoriale regionale dovrebbe essere risolta solo attraverso il dialogo tra le parti interessate, facendo riferimento alla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (CNUDM) del 1982.

Respingiamo il ruolo di provocazione degli USA, che insistono nel tentativo di interferire nella situazione per mezzo della loro Marina, della loro Forza Aerea e per mezzo di accordi militari bilaterali con i loro alleati regionali, in particolare con il Giappone. Il governo giapponese ha recentemente cambiato la sua legislazione sulla difesa, il che gli permette di inviare forze militari e attuare operazioni militari all’estero, con le forze degli USA, contro la volontà del popolo giapponese. Il CMP esprime sostegno e solidarietà alla lotta coraggiosa a Okinawa contro l’installazione di una nuova base militare degli USA a Henoko.

Il CMP sottolinea la sua solidarietà con il popolo coreano per la riunificazione pacifica della penisola coreana, e anche contro le manovre militari, la creazione di una nuova base militare degli USA nell’isola di Jeju e le minacce degli imperialisti statunitensi e dei loro alleati contro il popolo coreano.

Dichiariamo il nostro appoggio alle vittime del tossico “Agente Arancio” e alle loro famiglie. Gli Stati Uniti devono essere chiamati a rispondere dei crimini contro l’umanità durante la loro guerra sporca contro il Vietnam. Esigiamo una compensazione giusta per tutte le vittime della guerra e la rimozione del rimanente materiale esplosivo e del suolo contaminato.

Il CMP si congratula con il popolo del Nepal per la conquista di una Costituzione progressista e democratica dopo 65 lunghi anni di lotta per l’elaborazione di una costituzione popolare da parte dello stesso popolo nepalese. Il CMP esprime solidarietà con il popolo del Nepal nei suoi futuri sforzi per la costruzione della nazione. Condanniamo l’aggressione per procura e il blocco contro il Nepal da parte dell’attuale governo dell’India, con l’intenzione di interferire nel diritto sovrano del popolo nepalese a promulgare una nuova costituzione. Siamo preoccupati per la crisi umanitaria nel paese, dovuta al terremoto, e chiediamo l’immediata rimozione del blocco.

Il CMP osserva con preoccupazione che, in Africa, le rivalità inter-imperialiste continuano ad affliggere il continente. Gli interessi degli Stati Uniti si scontrano con quelli dell’Unione Europea, i britannici, i francesi i tedeschi e altri – collettivamente e individualmente. Con una forte presenza della Cina nel continente,gli accordi degli USA e dell’UE con i paesi africano sono stati minacciati e colpiti. Gli imperialisti non esitano a scatenare guerre dove i loro interessi incontrano ostacoli. L’Organizzazione delle Nazioni Unite e l’Unione Africana sono molte volte usate per ristabilire il controllo attraverso interventi militari.

In Africa, lo sfruttamento brutale da parte delle imprese multinazionali continua con il pieno appoggio militare degli USA e dell’UE. Il recentemente creato AFRICOM e le nuove basi statunitensi in Africa (per esempio, nel Ciad) e gli interventi militari della Francia nell’Africa francofona fanno parte degli interventi diretti dell’imperialismo nel continente.

L’imperialismo fomenta anche divisioni e guerre per procura per riprendere più agevolmente a saccheggiare le risorse minerarie dell’Africa. Gli interventi degli USA, dell’UE e della Nato in Somalia e in Libia hanno provocato il collasso di questi stati, portando a insorgenze locali che si riversano sui vicini.

Il fondamentalismo religioso continua ad essere la principale fonte di tensioni nel continente ed esprime un potenziale capace di causare il caos in Africa. Il problema della migrazione è stato recentemente portato all’attenzione del mondo con i corpi di molti rifugiati rinvenuti sulle coste dell’Europa. La migrazione africana verso l’Europa, in particolare, rappresenta un problema da molti anni e atteggiamenti razzisti hanno danneggiato gran parte del processo.

Che molti giovani africani emigrino in Europa per fuggire dalla povertà, dalla guerra e dalla mancanza di lavoro, è la prova dell’esistenza di problemi interni, ma anche delle politiche imperialiste in Africa, che ancora affliggono il continente.

Il CMP riafferma la sua solidarietà con il popolo del Sahara Occidentale. Condanniamo l’occupazione da parte del Regno del Marocco e sottolineiamo la nostra solidarietà con la giusta lotta del popolo saharawi, per il suo diritto inalienabile all’autodeterminazione nell’ambito di un referendum libero e democratico.

Il Consiglio Mondiale della Pace riafferma, con crescente allarme, la sua posizione ferma per l’abolizione immediata e completa di tutte le armi nucleari, esigendo che si ponga fine alla logica del ricatto e dell’attacco preventivo, che minaccia tutta l’umanità. L’Appello di Stoccolma, lanciato 65 anni fa, mantiene tutta la sua attualità.

Settanta anni dalla fine della II Guerra Mondiale e dalla fondazione delle Nazioni Unite, nel 1945, il CMP sostiene che i principi della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo rappresentano strumenti essenziali per i movimenti che instancabilmente lottano per la pace tra i popoli e che, come il Consiglio Mondiale della Pace, considerano i principi enunciati in quei documenti come obiettivi comuni dell’umanità. Pertanto, è pure molto importante rammentare l’abuso del ruolo dell’ONU oggi e la politica dei due pesi e due misure, a causa della sua strumentalizzazione da parte degli USA e dei suoi alleati per esercitare il dominio sul mondo.

Dichiariamo a gran voce che le conseguenze della dominazione imperialista sempre più si affacciano alle porte di tutti i paesi. L’imperialismo degli USA e dell’UE, che si riflette nella struttura e nei “concetti strategici” che caratterizzano la sua macchina da guerra, la NATO, ha spesso colpito i principi fondamentali stabiliti dalla Carta delle Nazioni Unite. Per il CMP la protezione dei diritti umani, la sovranità e l’autodeterminazione non devono continuare ad essere pretesti e strumenti per la promozione di interventi militari imperialisti e  criminali.

Il CMP ha il piacere di annunciare la realizzazione della sua prossima Assemblea Mondiale, nel novembre 2016, nella città di São Luís, Brasile, con il Cebrapaz in veste di organizzazione ospitante. La prossima Assemblea del CMP rappresenterà il punto di incontro del movimento per la pace globale, nella lotta per un mondo di pace e giustizia sociale, libero dal dominio imperialista e dallo sfruttamento.

Il CMP e le organizzazioni che ne fanno parte in questi quattro anni sono state in prima linea nella lotta, affrontando ogni sfida e minaccia alla pace, contro le aggressioni imperialiste. Chiamiamo tutti i popoli amanti della pace nel mondo a unire le forze e gli sforzi per costruire un forte movimento globale della pace.

Direttrici generali dell’iniziativa fino alla prossima Assemblea del CMP:

– Campagna mondiale contro la NATO e i suoi crimini
– Campagna per l’eliminazione di tutte le basi militari straniere
– Iniziativa per l’abolizione delle armi nucleari e delle altre armi di distruzione di massa
– Partecipazione attiva al Vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati (NAM) che si svolgerà a Caracas, Venezuela, nel luglio 2016
– Azione di solidarietà con i popoli che subiscono l’aggressione imperialista, con progetti concreti per visitare la Palestina e la Siria nel 2016
– Riunioni regionali nelle cinque regioni, nel corso della preparazione dell’Assemblea
– Realizzazione della riunione del Segretariato del CMP il 28 e 29 maggio 2016, nella sede del CMP, ad Atene

 

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